Discarica. Fra demagogia e confusione!

Discarica. Fra demagogia e confusione! Le risultanze del Consiglio Comunale di Pachino del 13 c.m., confermano come la politica locale sia entrata irreversibilmente in COMA PROFONDO, senza possibilità alcuna di miracoli. Risulta oltremodo chiaro come ciascuna forza politica (si fa per dire….) abbia inteso tutelare la propria immagine di fronte al paese, e il problema discarica sia diventato un pretesto per REGOLARE I CONTI ALL’INTERNO DEL C.C..

TUTTO INTERESSA A QUESTA CLASSE POLITICA TRANNE IMPEDIRE CHE PACHINO DIVENGA LA DISCARICA PUBBLICA DELLA SICILIA.

Infatti, l’interesse generale avrebbe dovuto portare i 20 consiglieri all’approvazione di un’unica mozione di DIFFIDA ALLA GIUNTA REGIONALE a proseguire nell’iter procedimentale di approvazione del progetto, ma così ahimè non è stato. La divisione sulla mozione è la riprova evidente ed inconfutabile che a lor signori nulla interessa delle sorti di Pachino, ma sono affaccendati a difendere i loro interessi politici e non è escluso anche economici.

Ciò premesso, cerchiamo di fare il punto della situazione e chiarire ai pachinesi la VERITÀ DELLE COSE!

Manifesti, dichiarazioni di NO alla Discarica e quant’altro sono una evidente e ridicola pantomima, perché TOTALMENTE ININFLUENTI e unicamente orientati a SCARICARSI DELLE COLPE di AVER DATO IL PROPRIO ASSENSO POLITICO all’operazione che, è ormai chiaro, parte da lontano, cioè da Palermo e da ben individuati soggetti politici regionali e locali. Perché di questo si tratta: del CONSENSO POLITICO AD OSPITARE NEL TERRITORIO PACHINESE UNA DISCARICA CHE DISTRUGGERÀ QUEL CHE LORO SIGNORI NON SONO ANCORA RIUSCITI A DISTRUGGERE, che altri sindaci rifiutano e hanno sdegnosamente rifiutato.

Al Comune di Pachino e ai suoi amministratori, nulla è richiesto se non l’APPROVAZIONE O L’OPPOSIZIONE POLITICA ad un disegno, di ANNIENTAMENTO DELLE RESIDUE SPERANZA DEI PACHINESI DI VEDERE IL LORO PAESE ENTRARE NEI CIRCUITI ECONOMICO-PRODUTTIVI E TURISTICI DEI PAESI AVANZATI.
La materia, infatti, è regolata (in quanto a iter procedurale), dall’art. 27 del D. Lvo n. 22/1997 detto Decreto Ronchi. Cosa prevede?
1° La competenza della GIUNTA REGIONALE (e solo di questa) a deliberare autonomamente, senza alcun vincolo se non il rispetto della legge (norme tecniche), l’APPROVAZIONE O LA BOCCIATURA del progetto;
2° L’approvazione non necessita d’altro, perché “sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali”;
3° E ancora, l’approvazione (sempre della Giunta Regionale) “costituisce, ove occorra, VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO COMUNALE”;
4° Ma comporta “la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori”.

Dunque NULLA PUÒ e NULLA POTRÀ la POLITICA locale in termini di azione procedimentale interna all’iter approvativo del progetto!

TUTTO PUÒ E TUTTO AVREBBE POTUTO in TERMINI DI OPPOSIZIONE POLITICA E DI CONTRASTO DEI DISEGNI DEI LORO PADRINI E PADRI PUTATIVI, se avesse avuto a cuore gli interessi generali e il bene comune della comunità pachinese!

MA È DIMOSTRATO CHE NON SOLO NON VOGLIO OPPORSI, MA CHE HANNO ANCHE AVALLATO, NELL’OSCURITÀ DEGLI INCONTRI CARBONARI, IL PROGETTO DI

CANCELLARE DEFINITIVAMENTE LA COMUNITÀ PACHINESE DALLA PIÙ VASTA COMUNITÀ DEI PAESI CIVILI DELLA ZONA SUD DELLA PROVINCIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Dott. Nello Lupo
Pubblicata da: Corrado Modica il 15-05-2011 10:33 in Opinioni

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Corrado Modica
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