I PARCHI EOLICI A RIDOSSO DELLE ZONE SIC ZPS

I PARCHI EOLICI A RIDOSSO DELLE ZONE SIC ZPS Da qualche tempo tiene banco nel nostro territorio l'argomento dell’istituzione di un parco eolico, fonte alternativa, pulita e rinnovabile.
È giusto che sia così in un momento in cui la richiesta di energia aumenta ed è necessario, in qualche modo conciliare tale esigenza con il rispetto per l'ambiente, che a parer nostro non è soltanto paesaggio!

Lo scenario attuale è il seguente: l'Italia importa greggio, non utilizza nucleare, si affida per la produzione di energia anche all'idroelettrico, che in estate ha problemi di produzione in quanto, l'acqua dei bacini deve essere utilizzata per aiutare l'agricoltura che nel nord patisce per la grave siccità.

Il mercato del petrolio è ormai da diversi mesi in fibrillazione sia per l'inevitabile progressivo esaurimento delle scorte, ma anche per situazioni geopolitiche.

Le amministrazioni locali possono incidere poco su questi scenari, ma per quel poco che possono fare hanno dimostrato una serie d'incongruenze al dir poco grottesche.

Fortunatamente questa sgangherata e sconquassata maggioranza, in accordo su niente e in disaccordo su tutto, dove il sindaco pur di non dare spiegazioni sulle revoche delle deleghe ai danni dei due assessori dell’MPA si da alla “latitanza” al consiglio comunale del 27/11/2006, dove il consiglio comunale diventa occasione di uno squallido e misero scambio di accuse reciproche tra i vari componenti della maggioranza, è riuscita comunque a esprimere un parere contrario all’installazione dei parchi eolici; anche se proprio d’accordo non lo era nemmeno su un tema importante come questo. Infatti Rinascita all’inizio del dibattito sui parchi eolici ha abbandonato l’aula e conseguentemente non ha votato.

I verdi approvano questa scelta di votare contro l’edificazione di parchi eolici, fermo restando l’essere sostenitori di energie alternative e rinnovabili come appunto quella eolica, è comunque da stabilire e verificare, dove questi parchi eolici saranno innalzati: è inimmaginabile erigerli in prossimità di aree SIC e ZPS. In questi luoghi diventano opere che vanno a perturbare gravemente gli equilibri degli ecosistemi e che comportano la distruzione completa di intere comunità animali e vegetali. Non dimentichiamoci che questi “mulini a vento” (una trentina e alti ciascuno più di 100 metri con un diametro di larghezza delle 3 pale di oltre 40) dovevano essere posizionati in un “corridoio naturale” che avrebbero formato una vera e propria barriera anche mortale per molte specie di uccelli migratori che dall’Africa si muovono vero l’Europa del nord.

Si evidenzia quindi, come il progetto di installazione dei parchi eolici, funga da impedimento per il flusso migratorio e l’essere costruiti a ridosso di zone protette che ospitano specie animali e habitat minacciati e meritevoli di misure speciali di tutela e che, per tale motivo, sono individuati di rilevanza europea sulla base di convenzioni internazionali e di norme comunitarie come la Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche, recepita in Italia con il D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 e la Direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici del 2, costituisca un vero e proprio scempio.

Vi è anche il problema che, con la presenza degli impianti eolici, si dequalifica l'ambiente e aggredisce i caratteri agricoli e turistici del nostro territorio.

Ci si chiede se questi progetti che si stanno proponendo tengono conto dei principi di conservazione acquisiti in questi ultimi decenni nel nostro Paese e in Europa e che hanno trovato espressione giuridica in fondamentali norme nazionali come la legge quadro sulle aree protette n.394 del 1991, nella cosiddetta legge Galasso su vincoli e piani paesistici, oggi convertita nel D.L. 490 del 1999, nonché nelle relative leggi regionali in materia.

Sarebbe interessante che l’amministrazione ci dica se ha posto questo quesito alle due ditte.

Non meno gravi sono le ricadute connesse alle infrastrutture che accompagnano gli impianti. Infatti la loro installazione richiede la costruzione di strade, di manufatti, di scavi per la posa dei cavi, ecc.

E ancora: lo sviluppo di questa capillare rete stradale di servizio, proporzionata per giunta all'accesso di mezzi pesanti di eccezionali dimensioni, non solo rompe la continuità dei delicati ambienti umidi ma può anche provocare mutamenti nella loro composizione vegetale e conseguentemente nelle comunità animali che ne dipendono.

I parchi eolici costruiti in queste zone diventano opere che vanno a perturbare gravemente gli equilibri degli ecosistemi e che comportano la distruzione completa di intere comunità animali e vegetali.

Chiediamo quindi che sia negato alle centrali eoliche l'installazione nei pressi dei territori vincolati dalla normativa sui beni paesaggistici e nelle aree protette presenti nel nostro territorio.

Pachino 19/11/2006


F.TO

il Responsabile dei Verdi
Dott. Concetto Amenta
Pubblicata da: Federazione Dei Verdi Di Pachino il 29-11-2006 15:05 in Comunicati

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