PACHINO - «Quella di oggi è una festa alla quale non credo». Si esprime così la signora Livia Solari di 38 anni che non ama ricevere mimose anzi, trova sbagliato che un giorno importante come quello di oggi, sia diventato una festa del consumismo. «Dobbiamo ricordare - afferma la signora - che anni addietro tantissime donne si sono battute per ottenere delle cose di cui oggi, noi donne usufruiamo. Credo pertanto che ricevere delle mimose sia solo un gesto inutile e consumistico, un modo come un altro per vendere dei fiori. In giornate come oggi si dovrebbe pensare al passato, non voglio dire che con questo l'otto marzo deve diventare un "giorno della memoria al femminile" però, visto che in Italia si fanno manifestazioni in ricordo delle battaglie del passato oggi si potrebbe porre la questione sui diritti delle donne». Di parere completamente opposto Carmela Occhipinti che questa sera andrà a festeggiare la "sua" giornata in un locale insieme alle amiche.

«La festa di oggi - spiega la ventiquattrenne studentessa - mi è sempre piaciuta. Ogni anno io e le mie amiche ci organizziamo per uscire insieme, senza i nostri fidanzati. Quest'anno abbiamo deciso di andare in un locale fuori provincia, siamo in cinque e, devo ammettere che uscire solo noi donne capita raramente. Spesso infatti ci ritroviamo a Marazamemi in compagnia dei nostri fidanzati. Oggi invece possiamo dedicare del tempo a noi stesse». Sono molte in città le ragazze che considerano la giornata di oggi come un giorno da dedicare completamente a loro stesse. «Oggi - spiega Letizia - non farò niente di particolare o meglio, non andrò a trascorrere la serata in qualche locale dove il tema della serata è lo spogliarello al maschile ma, ho deciso di dedicarmi a me stessa e di fare tutte quelle cose che solitamente non riesco a fare perché troppo presa dal lavoro e dalla famiglia. Ho deciso insomma di regalarmi questa giornata».

Silvestra Sorbera