PACHINO - L'associazione venatoria pachinese denuncia il perdurare del disastro ambientale in contrada Longarini in territorio di Pachino. L'associazione nazionale libera caccia, ora circolo cacciatori di Pachino presieduta da Claudio Marsilla focalizza l'attenzione sulla gestione del territorio da parte del comune di Pachino che, nonostante la decisione dell'autorità giudiziaria, non ha ancora provveduto a ripulire il territorio dalle centinaia di pneumatici in disuso immersi nelle acque dei canali artificiali presenti nella contrada. “Il misfatto ambientale, -ha affermato l'esponente dell'associazione venatoria- risale a diversi mesi fa quando dei veri e propri malfattori e criminali ambientali, riversarono un intero camion di pneumatici in disuso nei canali pieni di acqua ricadenti a cavallo tra il territorio di Pachino e quello di Noto. Ad accorgerci per primi di quanto era successo fummo proprio noi cacciatori che amiamo l'ambiente forse più degli altri, -ha continuato Marsilla- e che avvisammo sia il proprietario che le autorità comunali mettendoci persino a disposizione con la nostra associazione per la rimozione delle gomme per auto. È chiaro però che il comune doveva offrire la sua collaborazione per rimediare a quanto successo mettendo a disposizione un mezzo per la raccolta e lo smaltimento nelle forme dovute dei pneumatici raccolti. Il comune però si oppose all'immediato recupero, poiché si doveva aspettare l'ordine della magistratura che intanto era stata interessata della questione.
Ad oggi però il comune di Noto ha provveduto alla rimozione delle ruote per auto abbandonate nei canali limitatamente al territorio a lui spettante. Sul fronte pachinese invece tutto è rimasto tale e quale”. Lo scempio ambientale inoltre si aggrava sempre più poiché la corrente delle acque sta progressivamente spostando il cumulo di copertoni che dunque stanno invadendo anche altre parti del territorio che peraltro si trovano proprio nel cuore di quella che dovrebbe essere la riserva dei pantani della Sicilia sud orientale. “Questa è la dimostrazione fattiva, -ha continuato l'esponente dell'associazione venatoria pachinese- dell'interesse ambientale che si ha solo a parole. Che senso ha estendere le aree di riserva quando queste stesse aree non vengono tutelate e non si pone rimedio a simili misfatti ambientali?” Anche il proprietario della zona su cui insiste un impianto di itticultura lamenta il forte inquinamento che potrebbe avere anche risvolti negativi sulla catena ambientale.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 15-11-2007 - Categoria:
Ambiente