Questa vecchia massima è l’unica che possiamo applicare alle vicende politiche di questi giorni. Mai come in questa occasione, ai consiglieri comunali, viene data l’opportunità di avere uno scatto d’orgoglio civico e dare una salutare scossa alla città di Pachino.
Domani, giovedì 18 settembre, si discuterà della sfiducia al sindaco Campisi, per la terza volta si cercheranno i 13 consiglieri che, votandola, permetteranno ai pachinesi di azzerare una situazione che non funziona e andare ad elezioni per un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale.
Sarà, probabilmente, molto difficile riuscire nell’intento, poiché i sostenitori del sindaco sono molto incollati alle proprie poltrone e non ne vogliono sapere di liberarle, tuttavia, oggi c’è una novità. Comunque vada la sfiducia di domani, per il consiglio comunale si è arrivati al capolinea, ed è bene che su ciò, i consiglieri sostenitori del sindaco riflettano seriamente.
Gli undici consiglieri, che hanno firmato la mozione di sfiducia, infatti, hanno anche firmato un documento nel quale si impegnano, nel caso in cui non dovesse passare la sfiducia, a bocciare il bilancio 2008, determinando la decadenza del consiglio comunale. Cioè, detto in parole semplici, tutti i consiglieri comunali non saranno più tali da quella sera stessa.
Il documento firmato, pur in tempi nei quali la parola data ha poco valore, e gli impegni presi sul proprio onore vengono facilmente stracciati, sancisce la volontà, chiara e irrevocabile, di non volere condividere un bilancio che peserà moltissimo sulle tasche dei pachinesi, aumentando le tasse e peggiorando i servizi.
Un bilancio che, ricordiamo, contiene molti punti poco chiari, dall’aumento spropositato della tassa sulla spazzatura, ben il 60% di aumento, a previsioni d’incasso che non sono credibili, i famosi incassi da oneri di urbanizzazione troppo sovrastimati, alle spese per esperti e consulenze che non trovano corrispondenza nei risultati di un amministrazione inerte e inefficiente.
Ecco, dunque, che è duplice il motivo della bocciatura del bilancio, da un lato non si può essere complici di uno strumento finanziario che ammette il non governo (le soluzioni per spendere meno nella gestione dei RSU sono tante e diversificate, ma presuppongono un minimo di progettualità che in questo caso è praticamente inesistente), dall’altro vuole essere un modo per dire a quel gruppo di consiglieri comunali, che la loro arma di ricatto nei confronti del sindaco, chiedendo e pretendendo, praticamente su tutto ciò che riguarda il comune, verrà inesorabilmente spuntata e, almeno i consiglieri comunali, saranno costretti a tornare ai nastri di partenza, attraversare tre anni di purgatorio politico e mettersi a lavorare per elaborare e realizzare un progetto politico decente e utile per Pachino.
Alla ovvia considerazione che in questo caso verrebbe lasciato il sindaco da solo, si può benissimo rispondere che i nodi di incapacità amministrativa e politica verranno fuori con ancora più forza, in quanto l’attuale primo cittadino non avrà più alcun alibi per nascondere i propri difetti di guida e coordinamento di una vera amministrazione pubblica e al servizio dei cittadini, e, magari, deciderà di non infierire sul pachinese andandosene a casa quanto prima. È bene ammettere che non siamo più in grado di continuare su questa strada.
Il fallimento di questa sfiducia o della bocciatura del bilancio sarebbe la pietra tombale per una città abbandonata a se stessa e preda di un degrado economico e sociale spaventoso. Tra l’altro, le ultime dichiarazioni del sindaco stesso, che paventa attentati contro la sua persona, si innestano in un clima di tensione e di scontri personali che non possono portare a nulla di positivo.
Dimostriamo, dunque, di possedere senso civico, di avere la capacità di chiudere una delle amministrazioni peggiori degli ultimi 60 anni, se non la peggiore, e votiamo la sfiducia al sindaco e la bocciatura del bilancio.
un cittadino democratico
( Turi Borgh )