MARZAMEMI - Il comune di Noto lascerà immutato il nome delle vie di Marzamemi ricadente sul suo territorio, anche se la denominazione delle strade coincide con quello di altre strade urbane presenti nel centro abitato della città barocca. Così facendo si deroga alla normativa che impedisce in ogni centro abitato di avere strade che abbiano lo stesso nome, ma si agevolano notevolmente i cittadini del luogo. I residenti a Marzamemi territorio di Noto non sarebbero dunque più trasferiti nell'inesistente contrada Spinazza ma manterrebbero il loro attuale indirizzo modificando solo la località di residenza da «Marzamemi centro» a «Marzamemi Noto». Soluzione che era stata suggerita da Gianluigi Porzio. La città barocca ha dunque posto rimedio all'increscioso errore in cui era incorsa.
Intanto torna alla carica Pasquale Aliffi, rappresentante di Autonomia pachinese che ha inviato una lettera al prefetto chiedendo di intervenire al fine di agevolare degli accordi affinché le conseguenze del cambio forzato di residenza non siano deleterie per i cittadini. Autonomia pachinese chiede che siano concessi facilmente i nulla osta affinché i figli dei residenti trasferiti possano frequentare suole di Pachino, che si possa mantenere il medico di famiglia di Pachino e continuare a beneficiare delle prestazioni sanitarie del Pte e della guardia medica pachinese, e chiede di agevolare la realizzazione di uno sportello per il rilascio delle certificazioni anagrafiche magari con un sub ufficio all'interno degli stessi sportelli anagrafici del comune di Pachino.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 20-03-2009 - Categoria:
Cronaca
Ho già iniziato la definitiva petizione popolare fra i residenti nelle contrade che vanno da Spinazza fino a S.Lorenzo. Il resto della pratica è già pronta. Sia la relazione che tutte le particelle catastali relative a quei 5 fogli di mappa sono già in mano nostra. Manca soltanto questa petizione da cui partirà il tutto. Mentre in estate ho raccolto firme dei proprietari di villette,che seppur non giuridicamente valida, serve sempre a far capire all'assessorato regionale che esiste una forte volontà di quella gente a non voler stare ancora sotto Legida di Noto. Quando questa ulteriore ed ultima petizione sarà finita mi rivolgerò alle 33 persone di Marzamemi che in questo momento sono state manipolate da qualcuno a non firmarmi alcuna petizione perchè non sto lavorando soltanto per loro ma per l'intero territorio fino a S.Lorenzo. Questo, per il loro egoismo, non va bene. Mi chiedono fortemente di lavorare affinchè soltanto loro ritornino pachinesi. Non capiscono che giuridicamente questo è il momento adatto. E che grazie alle anomalie che ci sono dentro Marzamemi potremmo avere, tramite il referendum che l'assessorato farà indire, tutto il territorio che noi richiederemo insieme a quel quarto di Marzamemi in territorio di Noto.
A questo punto lancio un appello per il bene di Pachino. Chiunque è a conoscenza di "RESIDENTI" in contrada Spinazza, Bove Marino, Reitano e S.Lorenzo, me lo faccia sapere tramite la mia E-mail sul sito www.comitatopromarzamemi.it. Tutto ciò per arrivare alla fine di giugno con tutta la pratica pronta da consegnare alla nuova amministrazione ed al nuovo consiglio comunale che uscirà fuori dalle elezioni del 6 giugno.
Dopodichè subiremo sicuramente un ricorso al Tar da parte del Comune di Noto che lotterà con i denti ma cerceremo tramite i nostri legali di non fare errori tali da farci impallinare nelle aule di tribunale e far si che la volontà di tantissimi pachinesi vengano esaudite.
Cordiali saluti - Pasquale Aliffi
la legge regionale prevede lo strumento referendario per i residenti solo in caso di variazioni territoriali "di modesta entità".
dire che chiedere fino a s.lorenzo sia di modesta entità è un errore. ritengo inoltre che pensare di ottenere il territorio contro il parere del comune di Noto, sia controproducente. La strada più giusta è quella di avviare percorsi di dialogo e confronto per ottenere ciò che il buon senso suggerisce, e sul quale obiettivo non credo proprio che il comune di Noto può avere da ridire. A patto, appunto, di essere ragionevoli, da una parte e dall'altra. Ma è possibile che fino ad oggi nessuno abbia voglia di fare ciò che in mille altri parti d'italia e del mondo si fa già, cioè discutere serenamente e individuare la soluzione migliore ?
saluti, Turi Borgh
Parli di buon senso, di civile discussione. Ma con chi la vuoi fare la civile discussione, con Noto? Allora non hai capito che i rappresentanti del Comune di Noto non si presentano neanche in qualsiasi riunione territoriale o per servizi da erogare oppure nelle conferenze di servizi dove senza di loro non si può prendere alcuna decisione. Questi bloccano lo sviluppo di quel territorio. Se proprio lo vuoi sapere il Sindaco Barone aveva richiesto prima di essere sfiduciato (ed un consiglio comunale lo aveva votato) 46 fogli di mappa corrispondenti a 10.000 ettari di territorio. La nostra richiesta (che potrà anche essere rivista ) riguarda soltanto 5 fogli di mappa corrispondente a meno di 3.000 ettari di territorio. Questa nostra richiesta corrisponde ad una piccola porzione di territorio in cui a venire chiamati a votare il referendum saranno soltanto i residenti e non le 2 cittadinanze. Pertanto caro Borgh fatti venire fuori un po di orgoglio pachinese e dammi una mano a prescindere dalla campagna elettorale. Cordialmente - Pasquale Aliffi
La richiesta di Barone era superficiale e carente di motivazioni, tanto è vero che venne reintegrata in un secondo momento con relazioni tecniche aggiuntive. Sul piano politico, tuttavia, risultava più che avventata, alla faccia di chi ancora oggi ritiene utile e importante un collegamento comune-provincia-regione, considerando anche il fatto che c'era un sindaco di destra a Pachino, un sindaco di destra a Noto, un presidente di destra a Palermo, ma a nessuno era mai venuto in mente di cercare una soluzione condivisa e frutto di mediazioni, prima di imbarcarsi nella ridicola richiesta di 7000 ettari, erano 7000 come documentato dalla stessa memoria difensiva dell'avvocato Balsamo. Bisogna pure ricordare che il comune di Pachino ha una superficie di circa 5000 ettari, chiederne dunque 3000 continua a non essere una variazione di modesta entità, trattandosi di una richiesta di allargamento del 60%, e dunque credo, ma sarei felice di sbagliarmi, che il referendum tra solo gli abitanti dei luoghi interessati non verrà accettato.
Per tornare alla voglia di dialogare, credo che da quando a Pachino non esiste un'amministrazione regolare non ci siano potuti essere veri incontri risolutivi, in mancanza degli interlocutori pachinesi legittimati a farli, posso, anzi, testimoniare di essere stato protagonista, da assessore, di un incontro, organizzato senza alcuna difficoltà, tra il sindaco Campisi e il sindaco Valvo, con assessori e funzionari al seguito. Posso ribadire, e l'ho già fatto su questo stesso portale già diverso tempo addietro, che il clima era abbastanza positivo e avrebbe potuto generare soluzioni ai vari problemi, ivi compresa la questione del territorio.
Non funziona la guerra tra comuni, i quali anzi devono iniziare un percorso di collaborazione stretta, che può prevedere gli strumenti di gestione consorziata, che deve pensare a politiche di programmazione urbanistica e di gestione del territorio, pensate e realizzate insieme. Mettersi l'elmetto non serve a nulla.
Purtroppo, tuo malgrado, qualsiasi iniziativa tu possa mettere in campo adesso, verrà vista esclusivamente come propaganda elettorale, dunque ti consiglio di preparare bene carte e discussioni da proporre alla prossima amministrazione comunale. Su questo ti garantisco la mia personale collaborazione.
E' vero Barone richiese 7.000 ettari e non 10.000. Mi sono confuso con Palazzolo che ne richiedeva 10.000.
Ti posso assicurare che in questo caso voteranno soltanto i residenti.
Per quanto riguarda la riunione in cui hai partecipato a Noto con i 2 Sindaci è stata più unica che rara e fra l'altro non ha prodotto un bel nulla. Quei 2 Signori che prima non si parlavano tutto ad un tratto diventarono amici poichè uno si era dichiarato nemico del sottoscritto (e poi in seguito abbiamo visto che qualunque iniziativa che prendevo lui la boicottava e la faceva boicottare anche dalla sua reale corte) l'altro era un Sindaco a cui la mia associazione stava e sta tentando a togliere del territorio. Al Sindaco di Noto non gli sarà sembrato vero che, invece di essere tutti uniti in questa battaglia, il precedente sindaco di Pachino prima si è seduto con lui per parlare di convenzioni (mai sottoscritte convenzioni per acqua, fognatura e spazzatura) e poi gli ha portato in un piatto d'argento 33 persone pachinesi di Marzamemi per farli diventare Netini. E' chiaro che per il Sindaco di Noto Valvo il male minore in questa storia è tutto ciò che non si chiami Pasquale Aliffi o Autonomia Pachinese.
A riprova di ciò quando ha ricevuto la delegazione dei 33 Marzamaroti ha messo i tappeti persiani a Gianluigi Porzio ed a Salvatore Caldera che gli chiedono soltanto di sistemare la situazione di quei 33 concedendo soltanto una piccolissima ed insignificante porzione di territorio.
In quanto alla propaganda elettorale ormai non ci crede più nessuno perchè ho dimostrato che sono passate tante elezioni comunali e provinciali ma il sottoscritto (sebbene tanti pensavano il contrario) non si è mai presentato e mai si presenterà. Io cercherò di fare il bene di Pachino con la prossima Amministrazione Comunale (se lo vorranno se no mi godrò la mia pensione) e tuo malgrado che vieni a stoppare tutte le iniziative di chiunque non sia dalla tua parte per spirito di contraddizione.
Cordialmente - Pasquale Aliffi