PACHINO - Rimane diviso in due tronconi il centrosinistra pachinese in vista della galoppata per le elezioni amministrative che ridaranno un sindaco alla città. Ieri è stato fatto l'ennesimo tentativo per tentare di ricucire i rapporti tra Ds Rifondazione e Comunisti italiani con il troncone civico rappresentato da Rinascita, Lista Campisi, Sdi e Margherita. Anche l'ultimo tentativo però si è rivelato vano. A rendere noto l'esito della riunione, definita come l'ultima opportunità, è stato Salvatore Blundo di Rinascita che ha affermato: “Riconosciamo che le due coalizioni del centrosinistra hanno tentato in tutti i modi di avvicinare le posizioni. Entrambe le parti si sono dichiarate disponibili a ritirare la candidatura ad oggi avanzata (Campisi e Ruscica) ma non siamo stati affatto d'accordo sull'eventuale metodo da adottare per individuare un nuovo candidato che riuscisse a costituire la sintesi delle due coalizioni. Se infatti, -ha continuato Blundo- si fosse adottato il metodo dei numeri dimostrati in passato con i risultati delle urne, la designazione di Campisi sarebbe emersa nuovamente. A questo punto le trattative sono state definitivamente interrotte. Le due coalizioni si sono lasciate in buoni rapporti, ma con la consapevolezza e la certezza che si presenteranno all'elettorato pachinese divise”. Il centrosinistra dunque rimane spaccato su due fronti rinviando all'eventuale turno di ballottaggio il riavvicinamento delle posizioni.
Nei giorni scorsi tuttavia tale possibilità da taluno era stata esclusa ipotizzando per il secondo turno possibili accordi trasversali o la possibilità di mantenere immutate le posizioni per una consultazione dove conta di più il carisma del candidato e non la compagine che lo sostiene. “Non è possibile ipotizzare eventuali apparentamenti prima dei risultati delle urne, -ha affermato Blundo, poiché vanno viste le posizioni con cui si arriva al ballottaggio”. In effetti apparentarsi per il secondo turno elettorale potrebbe significare per alcuni partiti perdere consiglieri a vantaggio della rappresentanza di altri, per cui l'analisi del responso delle urne è fondamentale. Sul fronte del centrodestra va registrata l'ennesima fumata nera. Giovedì sera l'Udc ha disertato l'incontro della Cdl e la riunione è saltata. Diverse le chiavi di lettura della mancata presenza dei centristi. Per Randazzo (An) la mancata presenza dell'Udc non era prevista e, dopo una telefonata che annunciava l'arrivo dei rappresentati del partito post Dc non si è presentato nessuno. Diversa la chiave di lettura del partito di Casini i cui rappresentanti (anche se non è ben chiaro chi rappresenta ad oggi la sintesi delle varie anime centriste) lamentano di essere stati lasciati fuori dall'incontro variando i termini dell'appuntamento. Di fatto però le posizioni sono lontane. Se Forza Italia rivendica, in virtù dei risultati ottenuti, la candidatura a sindaco, An risponde picche. Randazzo ha dichiarato: “Ho rispetto delle posizioni degli altri partiti. Va però trovata una soluzione unitaria ed individuato il candidato della Cdl che riesce più di tutti ad aggregare le liste civiche esterne alla Cdl. Più duro il candidato di An Rotta: “Non è vero che FI ha aumentato il consenso perché ha perso 8 punti percentuali. An invece è in costante guadagno per cui il candidato non spetta al partito azzurro”. Muro contro muro dunque, e la città attende.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 06-05-2006 - Categoria: Politica