di Renato D'Argenio
«Vogliamo anche aprire un confronto su quanto avviene nel resto del mondo»
UDINE. Udine capitale italiana di Internet. Domani e sabato il capoluogo friulano ospita «State of the Net», evento organizzato al Visionario di via Asquini, con l’obiettivo di fare il punto sulla realtà di Internet in Italia e aprire un confronto rispetto a quanto avviene nel resto del mondo. Grazie al respiro internazionale dei temi e degli ospiti, State of the Net intende accreditarsi nel calendario europeo dei convegni dedicati all’esplorazione delle implicazioni della Rete nell’economia, nella società e nella cultura. Patrocinata e sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia, la due giorni è anche l’anteprima ufficiale di InnovaAction Fair, fiera dell’innovazione in programma sempre a Udine dal 14 al 17 febbraio. Da David Sifry, inventore del motore di ricerca dei blog, a Luca De Biase giornalista responsabile di Nova24, il settimanale di informazione tecnologica del quotidiano economico «Il Sole 24 Ore»; da Mario Tedeschini Lalli, caporedattore multimedia di Kataweb (Gruppo Espresso-La Repubblica) a Ross Mayfield, blogger tra i più noti al mondo e presidente e cofondatore di Socialtext, società leader nella fornitura di wiki e social software in ambito aziendale sono alcuni degli ospiti che assieme a Stefano Venturi (ad di Cisco Systems Italy), Joshua Levy (scrittore), Antony Mayfield (consulenza in social media), Enrico Menduni (studioso), Stefano Quintarelli (manager informatico), Enzo Rullani (docente), Euan Semple (consulente) discuteranno della rete del presente (domani) e del futuro (sabato). Il programma – come riferiamo nella tabella pubblicata qui a fianco – prevede, infatti, il primo gionro di lavori alcuni approfondimenti legati ai “nodi della rete”, a come la rete ha “cambiato le ultime generazioni”, alle “opportunità lavorative” garantire dal web. Sabato, invece, partendo dalla tavola rotonda
“Dal tornio al blog” si cercherà di capire come internet potrà modificare il modo di fare politica, economia, cultura e spettacolo e come i giornali potranno sopravvivere a questo mondo.
«Internet cresce in fretta – spiega Sergio Maistrello, giornalista, saggista e uno degli organizzatori di Stae of the Net –.
Con i blog, i wiki, il podcasting e i social network un numero crescente di persone sta utilizzando gli strumenti più maturi di Internet per esprimere punti di vista e per condividere competenze, dando vita a nuove forme di opinione pubblica e a sistemi innovativi di mediazione tra le diverse visioni del mondo. Ai margini dei grandi agglomerati commerciali della Rete
sta emergendo un sistema di relazioni e di produzione dei contenuti che ha nella partecipazione spontanea e gratuita delle persone il suo motore.
Nel rispetto della logica reticolare, dentro la parta abitata della Rete i cittadini digitali stanno imparando a essere nodi in un sistema creativo ricco di opportunità.
Tutto ciò ha ripercussioni profonde sulle dinamiche consolidate della società di massa, e già oggi influenza il modo in cui si fa informazione, cultura, politica e mercato».
Secondo Maistrello «dopo anni di tentativi maldestri, sta finalmente cambiando il modo in cui si guarda alla Rete. Internet non è e non sarà mai una biblioteca, ovvero un luogo di organizzazione della conoscenza dentro cui ciascun contenuto ha (deve avere, per garantire l'efficacia del sistema) una collocazione univoca, una struttura logica di partenza o relazioni necessarie tra gli elementi. Qualunque tentativo di organizzazione della mole di dati è scoraggiato dalla quantità immessa in circolo ogni giorno e dal fallimento di chi ci ha provato in precedenza. Internet non è ordine: il disordine della Rete non è solo una conseguenza della mancanza di classificazioni rigorose, ma l'espressione della sua natura. La salutare entropia del sistema è costantemente sollecitata dai collegamenti ipertestuali che danno profondità ai contenuti».
Fonte:
Espresso.repubblica.it il 10-02-2008 - Categoria:
Internet