PORTOPALO - Agricoltori, pescatori, liberi professionisti, casalinghe, meccanici e artigiani. La squadra di pronto intervento del Gruppo comunale di protezione Civile e della Misericordia di Portopalo è composta da soggetti di diversa estrazione sociale, uniti da un comune denominatore: la ferma convinzione di assistere gli immigrati che arrivano in questo lembo estremo di Sicilia. Da anni garantiscono il loro supporto. Chi conosce i meccanismi del primo intervento di accoglienza degli immigrati, sa bene che l'apporto dei volontari è fondamentale. Salvatore Curcio è autista dell'ambulanza della Misericordia. Di giorno nella sua officina meccanica, a guadagnarsi da vivere riparando macchine, nel tempo libero a guidare l'unità mobile di pronto soccorso. E quando c'è uno sbarco è sempre in prima fila.
«Facciamo del nostro meglio – afferma Salvatore – per dare aiuto ed assistenza agli immigrati che giungono qui». Corrado Lupo, Concetto Cutelli e Salvo Miraglia nel periodo luglio-agosto li trovavi ovunque: al porto, quando c'era uno sbarco, ad assistere gli immigrati ospitati nel plesso di scuola elementare o a fare da supporto per la viabilità.
«Per la prima assistenza e soccorso dopo gli sbarchi di extracomunitari – dichiara Lupo – siamo stati preparati attraverso corsi specifici. A questo va aggiunto un alto senso del dovere e dell' accoglienza che ci porta ad assistere i migranti che arrivano via mare». Isabella Giardina è una delle veterane dell'assistenza post-sbarchi. «Quello che conta è dare il massimo per assistere questi nostri fratelli che arrivano spesso stremati. Non potrò dimenticare l'espressione di un immigrato, giunto sabato scorso, che mi stringeva la mano chiedendomi di aiutarlo. A tratti ti senti impotente, ti affidi a Dio per trovare la forza di aiutare questi nostri fratelli». Storie di gente in prima linea che sa cosa vuol dire spirito di servizio verso il prossimo che soffre che, oggi più che mai, ha il volto dei tanti immigrati che sbarcano sfiniti al termine di traversate che spesso si concludono in tragedia.
SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 05-09-2006 - Categoria: Cronaca