PACHINO - «Il Comune in linea tecnica ha fatto tutto quanto era nelle proprie possibilità per salvare il finanziamento del Pit Fascia Costiera e se le somme sono andate perdute nulla è imputabile né a questa amministrazione né a quelle che l'hanno preceduta». È quanto affermato dal responsabile del procedimento dell'ufficio tecnico comunale Malandrino che ha spiegato come sulla vicenda si siano verificati dei passaggi illogici. «Già nel mese di aprile scorso avevamo diffidato la presidenza della Regione a convocarci prima di una eventuale revoca del finanziamento, diffida che non ha avuto seguito. La valutazione di incidenza che gli uffici regionali ci chiedevano per concedere il finanziamento la dove rilasciare l'assessorato regionale territorio ed ambiente, valutazione che non è stata fatta poiché l'area rientra nelle zone Sic e Zps che la regione ritiene ancora attive». Secondo il Comune di Pachino dunque la responsabilità della perdita del finanziamento di 2 milioni e 600 mila euro è da addebitare unicamente agli uffici palermitani.
«Ci chiedevano persino di cancellare viale Lido affinchè le zanzare nidificassero liberamente, - ha affermato il responsabile del procedimento- e questo ci fa capire quanto lontani siano gli uffici palermitani dalla nostra realtà». Secondo Malandrino inoltre gli uffici regionali non riescono a raccordarsi bene tra loro tant'è che il decreto di revoca è stato firmato da Cuffaro nel mese di agosto del 2007 e comunicato a Pachino solo nei giorni scorsi. Nel frattempo sono state richieste agli uffici municipali una serie di documenti proprio relativi al finanziamento in questione e a tutt'oggi esiste una corrispondenza con la quale gli uffici del capoluogo di regione chiedono una modifica al progetto per un finanziamento che di fatto non esiste più». Rimane comunque l'amarezza per un'opera pubblica alla portata e che è svanita nel nulla.
Sa. Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 04-01-2008 - Categoria:
Cronaca