PACHINO - Non tarda ad arrivare la risposta dell'amministrazione comunale alle lamentele riguardanti la mancata richiesta dei finanziamenti pubblici dell'8 per mille per la ripavimentazione della piazza Vittorio Emanuele e per il ripristino dei locali di via Rattazzi che ospitano il centro servizi. Il sindaco ieri ha emesso un comunicato di secca replica. Questo il testo integrale inviato dal primo cittadino: «Infondate le accuse lanciate in questi giorni dai rappresentanti politici di An ed Udc circa la mancata richiesta di finanziamento per la ripavimentazione della piazza Vittorio Emanuele e dei locali di via Rattizzi da adibire a biblioteca comunale. «Infatti tali opere non rientrano tra quelle finanziabili con i finanziamenti dell'otto per mille perché nessuno delle due ha la caratteristica di bene culturale. «Solo per la stazione ferroviaria è stata iniziata la procedura di tutela per la salvaguardia del bene tramite la Soprintendenza di Siracusa. Tuttavia, per tale opera, contrariamente a quanto riportato dagli esponenti politici di An ed Udc, manca ancora la stipula del contratto di comodato d'uso con le Ferrovie dello Stato, perché è stata prevista una durata troppo breve di soli sei anni che possa consentire al comune di fare degli interventi sul complesso immobiliare della ex stazione ferroviaria, a fronte della richiesta del sindaco di una durata di anni trenta».
Contattato per un ulteriore commento del comunicato stampa, il primo cittadino non ha voluto aggiungere nulla di più rispetto a quanto scritto, limitandosi a confermare che le notizie divulgate dagli esponenti politici sopra citati non rispondono alla realtà dei fatti. Sono dunque smentite le tesi dei due partiti di centrodestra secondo cui gli amministratori pachinesi non hanno voluto avanzare alcuna richiesta. In realtà la piazza principale di Pachino non risulta ad oggi sottoposta a nessun vincolo di carattere culturale, ma da quanto si apprende da un ex assessore, proprio l'amministrazione Barone stava lavorando al fine di ottenere da parte della Soprintendenza la tutela del centro storico pachinese come bene da vincolare proprio al fine di accedere all'utilizzo dei menzionati finanziamenti. Da indiscrezioni di fonti degli uffici municipali si apprende inoltre che nel recente passato erano stati avviati dei contatti con il ministero competente in modo da avere l'accesso ai finanziamenti.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 27-03-2004 - Categoria:
Politica
Accuse strumentali e risposte da incompetenti.
Intanto, è bene sapere, che questo governo nazionale, in carica, ha dimezzato i fondi per l'8% mille destinate, prioritariamente a Beni Culturali ecclesiastici e non. La campagna di primavera, com'è ovvio, trova ogni pretesto per attaccare l'istituzione e il Sindaco. Poichè, lo stesso, ha intrapreso,finalmente, dopo una serie numerabile di errori,il giusto passo e la consapevolezza politica di essere nel campo gestionale dell'amministrazione pubblica l'unico votato e per legge abilitato a comporre la sua giunta come meglio crede. Naturalmente per portare avanti il suo programma,se ne ha uno, e la normale amministrazione di rappresentanza istituzionale come ogni paese e città. Dunque, dicevamo, se appare strana l'attuale convergenza dei due pilastri della casa della libertà che solo ora che sono all'opposizione si ricordano di essere tali. infatti è più che evidente che chi ha determinato, in parte, l'estromissione dalla giunta di A.N. sia anche l'opera incalzante e demolitrice delle emergenze: riscontrabili non solo nel partito dell'Udc. Le emergenze, per me, riscontrabili e indivuduate in tutti quegli "amministratori" che si sono susseguiti nell'attuale "Amministrazione Barone" come comparse - a mio modo di vedere- positive che stavano determinando un classe politica produttiva e fattiva nuova. Dal vicesindaco di A.N. a Rosario Sultana per finire con Giuseppe Giliberto.
E' infatti,sostanzialemente, con questa ultima vicenda( Giliberto) che il Sindaco, con sua grande gioia, prende atto e coscienza delle proprie facoltà e prerogative che gli attribuisce la legge. Ma se torniamo alla questione della Piazza di Pachino. Bisogna ricordare a questo amministrazione e a questo Sindaco che è degli anni "70" l'idea che vede gli edifici separati dal contesto urbanistico. E fù il C.R.U. nel 1988 che, nella relazione di approvazione definitiva, nel Piano Regolatore Generale impose, per decreto, la individuazione del Centro storico di Pachino come area contestuale e di interesse culturale ambientale ed urbanistico generale UNICA. Il consiglio comunale, di allora,-del quale facevo parte- dovette recepire questa direttiva realizzata dalla semplice sovrapposizione di una pianta della città di Pachino del 1860 con quella allegata al Piano Regolatore che, ovviamente, è molto più grande. Inoltre, a seguito di questa direttiva, a malincuore recepita da molti, fù dato incarico all'Architetto Agnello, di Ispica, di predisporre un Piano Paricolareggiato del Centro Storico di Pachino. Il cui iter di approvazione, ricordiamolo, a scanso e a freno di qualsiasi meritoria appropriazione indebita della sua approvazione: è durata più di dieci anni. E che, finalmente, nel 2001 è stato, definitivamente, approvato dalla Regione e dal CRU. Pertanto, le dichiarazioni che non esiste nessun vincolo formale nel Centro Storico di Pachino,rilasciate nel comunicato dal Sindaco, sono smentite e incompatibili e non vere con la situazione giuridica della stessa e ora da me descritta e riportata. E i tecnici, preposti, dovrebbero ben sapere e conoscere questa situazione, giuridico formale, della Piazza di Pachino e del suo contesto STORICO. E informare, correttamente, il Capo dell'amministrazione prima di emettere comunicati indifendibili. Per evitargli gaffes ulteriori. Dall'alto del campanile destro della Chiesa Madre in Pachino... Cordiali Saluti. Spiros