PORTOPALO. La protesta per l'acqua si acuisce e il circolo del Pd preme sull'acceleratore nel tentativo di dare una spallata alla maggioranza e all'amministrazione comunale. «Non c'è da stupirsi più di niente in questo paese, ormai abbandonato a se stesso, causa l'incapacità non solo del primo cittadino, ma di tutta la giunta nonché del gruppo di maggioranza consiliare. E' un obbligo inderogabile per il Partito Democratico, - si legge nella nota del circolo cittadino - essere solidale con i portopalesi per le esose bollette dell'acqua che continuano a pervenire a tutti i residenti». Il Pd parla di stato di allarme preannunciato da anni. «Perché non sono mai stati presi in considerazione da chi ci amministra gli innumerevoli comunicati stampa nonché i diversi comizi tenutisi per spiegare anzitempo all'opinione pubblica, sempre più ferita, quanto stava succedendo? Come si fa, tra l'altro, a sottacere che l'incremento del costo ha subito, dopo la cessione alla Sai 8, una variazione maggioritaria dell'ordine percentuale abbondantemente oltre le tre cifre? Come si fa ad ignorare che la fallimentare decisione della cessione suddetta sia stata assunta dal solo sindaco, senza che la stessa passasse dal Consiglio Comunale?», si chiede il Pd portopalese.
Il circolo, guidato dal segretario Giovanni Chiavaro, chiede inoltre i motivi di certa fretta nel cedere la suddetta gestione, dato che solo nove comuni della provincia di Siracusa hanno aderito a tale progetto. «Il pozzo privato di contrada Carrubella, al costo di oltre 21.000 euro l'anno, non è costantemente in funzione ma solo in casi particolari, causa l'esito di alcuni controlli tecnici che danno l'acqua piuttosto salata. Siamo solidali - aggiunge il circolo Pd - con i cittadini che, oltre al colossale aumento cui sopra, si vede essere, ulteriormente, mutilata dei propri risparmi per altre spese aggiuntive come il consumo dell'energia elettrica, causa l'accensione dei motorini di pescaggio dell'acqua e la inaccettabile, quanto incomprensibile, presenza di sale nell'acqua».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 27-10-2011 - Categoria:
Politica