Agli anziani le ex case della mafia

Agli anziani le ex case della mafia NOTO - Erano proprietà di esponenti della mafia ma da oggi serviranno a coccolare gli anziani di Noto in soggiorni in riva al mare. Si tratta di otto appartamenti all'interno del villaggio Isola Blu, in contrada Bove Marino, confiscati circa tre anni fa ad alcuni esponenti della malavita affiliati al clan Trigila-Santapaola, che da ieri hanno ricevuto legittimazione sociale nel loro reimpiego come villette affidate ai Servizi Sociali di Noto. In totale gli appartamenti sequestrati erano sedici, ma solo otto, al momento, sono stati restaurati in modo da essere fruibili come sedi di soggiorni estivi. Il primo utilizzo a cui il comune netino li ha destinati, sarà quello di case vacanze per gli anziani del centro di Noto, che attraverso una graduatoria pubblica che servirà a garantire una turnazione equilibrata, potranno trascorrere alcune settimana di villeggiatura al mare. «Si tratta di un momento importante- ha detto Corrado Valvo, sindaco di Noto, dopo il taglio del nastro- perché la lotta alla mafia non consiste solo nell'aspetto repressivo della confisca, ma acquista valore nella reimmissione perché possano rendersi utili nella vita sociale. Per questo abbiamo pensato subito ad un utilizzo da parte dei nostri anziani, che in questo modo potranno passare delle piacevoli vacanze».

Un lavoro frutto di sinergia tra il Comune di Noto, a cui appartiene dal punto di vista amministrativo la contrada Bove Marino, nonostante essa sia situata alle porte di Pachino, e la Prefettura, rappresentata dalla vicaria Maria Teresa Cucinotta: «Riteniamo che questo sia un momento importante- ha detto la Cucinotta- perché sottolinea l'efficacia di una lotta alla mafia che deve diventare filo conduttore di ogni azione quotidiana e l'affermazione, allo stesso tempo, di una cultura della legalità che deve guidarci tutti». I restanti appartamenti saranno resi fruibili con futuri finanziamenti e potranno essere utilizzati per altri progetti a scopo sociale. In cantiere, al momento, un'intesa con l'associazione «Meter» di Avola che ha fatto della lotta alla pedofilia la propria missione da anni. «Un grazie particolare- ha poi aggiunto il sindaco Corrado Valvo- va rivolto al Prefetto con il quale si è riusciti a presentare istanza e successivamente ottenere un importante finanziamento di 420.000 euro per ristrutturare i beni confiscati e portare gli stessi "rivivere" per finalità sociali». Nei prossimi mesi saranno effettuati i lavori per rendere fruibile un altro stabile confiscato alla mafia nella zona del lido di Noto.

Santina Giannone
Fonte: LaSicilia.it il 03-08-2010 - Categoria: Cronaca

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