Il fatturato dell'agroalimentare nazionale (agricoltura, industria, distribuzione e servizi) vale oltre 180 miliardi di euro: circa il 15% del PIL nazionale. Circa 40 miliardi di euro e' il valore della produzione del solo settore agricolo.
In agricoltura sono presenti quasi un milione di imprese (il 16%el totale delle imprese italiane) mentre circa 70.000 sono quelle dell'industria alimentare.
E' la 'fotografia' del business agro-alimentare, che mostra segnali di incremento nel 200. E gli esperti credono in un rafforzamento anche per l'anno che si apre.
Vediamo una 'mappa' del comparto:sul piano qualitativo l'agricoltura italiana puo' contare sulla leadership europea con 153 prodotti (il 20% del totale comunitario) che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp).
Il valore al consumo dei prodotti a denominazione di origine nazionale e' pari a 5,6 miliardi di euro (1,5 miliardi le esportazioni).
L'Italia e' infine il secondo Paese produttore di vino in Europa e puo' contare su un patrimonio di oltre 400 vini Docg, Doc e Igt.
Essi rappresentano il 60% della produzione nazionale di vino che genera un fatturato complessivo di circa 8 miliardi di euro e un valore delle esportazioni superiore ai 3 miliardi di euro, la principale voce dell'export agroalimentare nazionale.
Ma l'Italia puo' anche contare su 4.100 prodotti tradizionali censiti dalle Regioni e inseriti nell'Albo nazionale perche' sono ottenuti secondo metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo e regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.
L'Italia, secondo le cifre, conquista il podio nella classifica mondiale del biologico davanti a Stati Uniti e Brasile ed e' preceduta soltanto da Australia e Argentina, tutti Paesi che hanno la disponibilita' di terreni coltivati enormemente piu' grande di quella nazionale.