PACHINO - E' ancora l'agricoltura al centro delle attenzioni e delle preoccupazioni della cittadinanza pachinese che dal settore trae gran parte del suo sostentamento. Ieri in municipio si è svolto un vertice proprio per fare il punto sull'evolversi della situazione. All'incontro, oltre a numerosi operatori del settore, erano presenti anche il sottosegretario di Stato Nicola Bono, il sindaco Sebastiano Barone, l'assessore all'agricoltura Nino Iacono ed il presidente dell'Atptp cioè dell'associazione per la tutela dei prodotti tipici pachinesi Salvatore Chiaramida. L'incontro, programmato inizialmente come un tavolo ristretto e poi allargato agli operatori del settore, è servito per illustrare alle personalità istituzionali presenti gli sforzi compiuti per migliorare la situazione agricola non certo rosea. Da parte di Bono l'offerta più interessante per il settore, è quella di possibili aiuti statali per il lancio del marchio Igp pomodorino di Pachino. Le somme potrebbero essere impiegate per campagne pubblicitarie volte a far conoscere il consorzio di tutela ed a rendere consapevole il consumatore che non tutto quello che viene venduto come Pachino è il vero pomodorino.
A questo dovrebbe accompagnarsi una task force di controlli sulla qualità per evitare che altri prodotti vengano venduti come pomodoro tipico. A ciò però va accompagnato uno sforzo dei produttori di entrare a far parte del consorzio di tutela per non vanificare gli sforzi compiuti. Il fronte degli agricoltori però continua a non essere compatto sui metodi. Per taluni sarebbe necessario formare una struttura idonea per la commercializzazione dei prodotti pachinesi che intraprenda rapporti commerciali con le catene di distribuzione creando così i presupposti in grado di offrire i prodotti dei serricoltori. Secondo altri invece una struttura di questo tipo sarebbe inutile essendo sufficiente l'adesione in massa degli oltre mille produttori al consorzio di tutela. Piuttosto gli incentivi potrebbero essere utilizzati da parte delle cooperative per evitare di far pagare ai soci le spese in più di adesione all'Igp che, in piena crisi, risultano gravose per gli agricoltori.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 31-10-2004 - Categoria:
Cronaca