PORTOPALO - Dissequestrato da qualche giorno il cantiere per l'escavazione del porto su disposizione dell'autorità giudiziaria. I lavori però non sono ancora ripresi e non mancano motivi di preoccupazione palesati da Paolo Corrado Garofano, titolare della società "Sidia srl", che svolge i lavori di dragaggio dell'area insabbiata. «Mi riservo ancora di decidere quando riprendere i lavori - afferma Garofalo - considerate le grosse difficoltà che abbiamo incontrato per la commercializzazione della sabbia». E qui l'accusa del titolare della Sidia è pesante. «Gli abusivi che prelevano sabbia senza alcuna autorizzazione, rivendendola, ci ostacolano moltissimo - dice Paolo Corrado Garofalo - e così non si può continuare». Il titolare della concessione, Salvo Monaco, nei confronti del quale rimane comunque aperto un procedimento giudiziario, parla di situazione ancora non fluida circa i lavori che dovranno restituire funzionalità ad una parte ben distinta, e consistente, dell'area portuale dove erano rimasti pochi centimetri di fondale a causa del progressivo ed incessante processo di insabbiamento. Monaco, pachinese che vive e lavora nella capitale, è piuttosto restìo a parlare con gli organi di stampa. «Questa vicenda mi ha già causato parecchie preoccupazioni - afferma sommessamente - ecco perché evito per quanto mi è possibile di rilasciare dichiarazioni considerato anche il procedimento in corso nei miei confronti».
Se il dissequestro ha fatto ripartire i lavori il punto della questione è adesso il rinnovo della concessione demaniale che scadrà il prossimo 11 aprile. «E' chiaro che questo è un punto fondamentale - aggiunge Salvo Monaco - poiché avere certezze temporali sulla concessione demaniale rappresenta la condicio sine qua non per programmare investimenti e dare un'accelerazione sui lavori che, lo ricordo per quanti lo abbiamo dimenticato, sono a costo zero per le casse pubbliche, siano esse regionali o comunali o di qualsiasi altro ente territoriale pubblico». L'ipotesi ventilata da Monaco, ovvero un rinnovo per i prossimi cinque mesi, è giudicata non soddisfacente. «Per completare tutto e programmare l'investimento - prosegue il titolare della Ginestra srl - ci vuole almeno un anno, considerando che in questi primi otto mesi si è dovuto procedere, per svariati motivi, a rilento».
S. T.
Fonte: LaSicilia.it il 18-03-2004 - Categoria: Cronaca