«Al posto del mare ormai c'è la spiaggia»

PORTOPALO - Sebastiano Patania è uno dei maestri d'ascia storici di Portopalo anche se le sue origini non sono del posto. Da decenni svolge il suo lavoro a Portopalo e conosce benissimo il porto ed i problemi connessi. Dal lontano 1978 però la sua attività è cambiata poiché il suo cantiere ha subito le conseguenze più evidenti dell'isabbiamento del porto. «Là dove un tempo c'era il mare, -racconta - ora c'è solo sabbia che si estende per metri e metri. Il mio cantiere prima sporgeva direttamente in acqua tanto da consentire di portare dentro anche imbarcazioni di grossa stazza. Ora tutto ciò è diventato impossibile e la sabbia si è accumulata rendendo il fondale bass». Il fenomeno dell'insabbiamento a Portopalo non è recente. "Già nel 1975 cominciai a notare le prime alghe accumulate a riva. Dopo le alghe arrivò la sabbia. Tutta colpa del molo di ponente del porto. L'opera, -prosegue Sebastiano Patania- fu fatta bene, è solida, non ha presentato segnali di cedimenti strutturali, ma fu fatta senza uno studio serio delle correnti. Il molo andava costruito nella punta di Capo Passero e non lì dove venne costruito negli anni 70. Oggi poi il braccio di cemento si sta rovinando perché è stato tolto del materiale che ha permesso all'acqua di corrodere e far saltare la pavimentazione.

Ma il danno, quello irrimediabile è stato fatto allora con la costruzione del braccio sulla secca. Ho dovuto abbandonare i miei invasi ed oggi il porto è al limite della fruibilità". Ma chi è responsabile di ciò. "La competenza è della Regione, -ha affermato Patania- ma anche le amministrazioni locali non vigilarono bene". Nei mesi scorsi un'impresa, La Ginestra, ha cercato di eliminare il problema dell'insabbiamento del porto. Un giovane imprenditore, Salvatore Monaco, titolare de "La Ginstra"srl aveva progettato un piano per eliminare gli accumuli sabbiosi del porto e ripristinare i luoghi. Un progetto che non era destinato a pesare sulle casse pubbliche perché basato sull'iniziativa dei privati. Per diversi motivi, però, l'obiettivo non venne centrato e "La Ginestra" rinunciò all'opera. «L'idea era buona, - ha affermato Patania - ma non gliela hanno fatto realizzare». Il problema dell'insabbiamento del porto resta. Il fenomeno è comune anche a Marzamemi perchè anche lì la costruzione del molo nuovo ha comportato il fenomeno del restringimento dello specchio d'acqua e del conseguente accumulo di alghe e sabbia. È necessario dunque provvedere al più presto a risolvere il problema anche perché il turismo passa anche attraverso i porti così come il commercio.

Salvatore marziano
Fonte: LaSicilia.it il 30-04-2005 - Categoria: Cronaca

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