Si è aperta con il successo di un vino pachinese la manifestazione enologica più importante d'Italia e cioè il Vinitaly. Ad avere ricevuto la Gran menzione è stato l'Eloro Pachino Rudinì di Saro e Peppe che ha presentato il «Saro», un nero d'Avola del 2003 che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dall'autorevole giuria di Verona per le particolari caratteristiche organolettiche, gustative ed olfattive. La notizia del riconoscimento all'enologia pachinese è stata data direttamente dalla casa municipale. Il «Saro» oltre alla gran menzione di Verona ha ricevuto di recente anche un altro prestigioso premio quale la Corona d'Oro alla fiera di Bologna. Tali riconoscimenti fanno del Saro uno dei più prestigiosi neri d'Avola del 2003, commercializzato dopo una stagionatura di otto mesi in Barrique. Per l'occasione il sindaco Barone sarà all'importante manifestazione. Il Vinitaly è infatti una delle manifestazioni più importanti a carattere nazionale legata al vino, a cui una città di grandi tradizioni vitivinicole come Pachino non può assolutamente mancare. L'appuntamento, giunto alla sua trentanovesima edizione, l'anno scorso ha visto ben 4047 espositori di cui 3769 italiani e 278 stranieri. Una manifestazione importante anche per i visitatori che nel 2004 sono stati 140610 di cui 113911 italiani e 26699 stranieri oltre i 2340 giornalisti accreditati e specializzati nel settore enogastronomico. Il settore della coltivazione delle viti e della produzione in città, dopo una crisi profonda è in forte crescita. Sono in molti i produttori che tornano a piantare vigneti e molti coloro che da semplici coltivatori si trasformano in produttori.
Nella bacheca dei vini pachinesi che hanno avuto riconoscimenti prestigiosi c'è anche il "Blu dei Baroni" che qualche anno fa sempre al Vinitaly ebbe anch'esso la Gran menzione. La produzione vinicola però necessita di maggiore tutela e protezione, e soprattutto di investimenti. A essere attenzionato non dovrà essere solo il vino dal generico nome di Nero d'Avola, ma soprattutto quello delle sottozone di produzione, ossia delle contrade come Bufalefi, Baroni, Maccari, Boni Vini ed altri. Sono già presenti a Pachino delle note aziende che, guidate da imprenditori illuminati, hanno cominciato ad investire nel nostro territorio e stanno provvedendo a registrare i marchi con i nomi delle contrade di produzione, riportando sull'etichetta la zona di coltivazione del vigneto, l'età delle viti, la densità del vino, la resa, la natura del terreno, il clima, le modalità di vinificazione ed il grado di maturazione delle uve. Ognuna di queste componenti costituisce infatti una caratteristica importante che differenzia e contraddistingue il vino che va sulle nostre tavole.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 08-04-2005 - Categoria:
Economia