PACHINO - L'ex presidente del disciolto comitato Pro Marzamemi, Pasquale Aliffi, si scaglia contro Salvatore Maino, accusato di aver creato allarmismo parlando di rifiuti ed eternit a Marzamemi. «L'interesse di Maino - dichiara Aliffi - è solo circoscritto alle problematiche ambientali che seppur di elevato interesse non rappresentano le sole di cui Marzamemi soffre. Con le innumerevoli foto in suo possesso sulle discariche del territorio ha fatto emergere una questione ambientale che da diversi decenni era poco curata. C'è da dire, però, che nella nostra provincia c'è una carenza di varie amministrazioni, non solo di quella pachinese. Esiste nei cittadini una bassissima educazione ambientale che va sviluppata e qui sarebbe stata utile l'esperienza di Maino che ha cercato lo scontro a tutti i costi con le istituzioni con cui invece bisogna allacciare un dialogo per portare a compimento i progetti di indiscusso interesse». La filippica di Aliffi verso Maino si fa ancora più dura. «Non si può creare allarmismo e terrorismo sui giornali, - aggiunge Aliffi - specialmente all'inizio della stagione estiva, porgendo una cattiva immagine del paese, soltanto perché non riesci a dialogare con chi non hai voluto dialogare.
Non si può giornalmente scontrarsi con il mondo del commercio locale soltanto per imporre le tue convinzioni. L'argomento ambientale va affrontato con la pazienza di chi vuole inculcare in tanti cittadini quella educazione ecologica ed ambientale che tantissimi non hanno, invece che partire in quarta e scontrarsi con tutto il mondo esaltandosi per un ruolo che l'Amministrazione ti ha dato e che tu hai rimesso dopo un po' per questioni di puntiglio personale». Certo che parlare di tutela dell'immagine di un paese davanti a circostanziate segnalazioni sulla presenza di eternit nel centro abitato è come prescrivere un'aspirina ad un malato terminale, illudendosi che possa guarire. In merito alla presenza di eternit nello stabile che ospita gli scieri, è sconcertante sentire gente del posto che tira in ballo la tutela dell'immagine del paese. La salute è il bene primario da tutelare e questa difesa è prioritaria su tutto. Ricordiamo, infine, quello che prevede l'articolo 12 terzo comma della legge 257/1992: se i materiali sono danneggiati e pericolosi è obbligatoria la bonifica.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 07-07-2010 - Categoria:
Ambiente