Alleanza nazionale esce dalla Giunta

PACHINO - Alleanza nazionale potrebbe revocare il sostegno all'amministrazione Barone già questa mattina. Lunedì sera infatti si è riunito il coordinamento del partito di Fini ed avrebbe deciso di abbandonare al suo destino la compagine di governo che nei giorni scorsi era rimasta sorda agli input lanciati dal neo commissario ed ex assessore Sebastiano Mandalà.
La notizia della rottura di An non ha ancora il crisma dell'ufficialità dato che all'interno del partito di destra si dovranno consumare tutti i passaggi formali propedeutici all'uscita dall'amministrazione. La decisione però era nell'aria già da alcuni giorni, ed i malcontenti in casa An erano noti da tempo. Non appena nominato commissario di Alleanza nazionale, Mandalà, recependo l'orientamento del circolo, aveva dichiarato di voler dare al sindaco un "appoggio condizionato", appoggio che via via sarebbe venuto meno anche alla luce dell'apertura da parte del sindaco alle forze di opposizione per arrivare alla fine anticipata della legislatura e ciò senza aver concordato la posizione con le forze politiche che lo sostenevano. La decisione relativa alla revoca della fiducia dovrebbe essere dunque ben presto comunicata ai vertici provinciali e successivamente agli alleati della Casa delle libertà. Già ieri però il sindaco aveva convocato un tavolo di maggioranza al fine di analizzare oltre che i problemi amministrativi anche il problema politico che si va profilando.

Bisognerà ora verificare la reazione anche degli altri partiti di governo alleati che nei giorni scorsi, recependo il malessere di Alleanza nazionale, avevano fatto intravedere una possibile soluzione unitaria all'ennesima crisi politica. Va valutato dunque quali saranno le possibili reazioni della Cdl e le eventuali proposte che i partiti alleati potrebbero fare ad Alleanza nazionale per cercare di ricomporre una frattura che sembra ormai ampiamente consumata proprio quando la fine anticipata della legislatura appare ormai decisa. An da parte sua non intende affatto chiudere le porte agli alleati o rompere con la Casa delle libertà. Piuttosto il malessere del partito di Fini a Pachino sembra motivato dall'impossibilità per l'attuale compagine di dare delle risposte ai cittadini. Dunque il discorso con Forza Italia e Udc sembra destinato a rimanere aperto in vista di future alleanze politiche. La decisione che sarebbe stata adottata dal coordinamento politico di An tuttavia non sembra indolore non solo nei riguardi dell'amministrazione o della compagine politica di centrodestra, ma soprattutto all'interno del partito stesso. Di fatto si consuma una ulteriore frattura interna al partito di Fini. Il gruppo consiliare dopo l'uscita di Midolo sembra essere spaccato a metà. Dei tre consiglieri reduci Spatola avrebbe comunicato a Mandalà che pure rimanendo un consigliere di An non vuole partecipare attivamente alle decisioni del circolo locale, Di Fede è favorevole alla linea di sfiducia all'amministrazione tanto da essere stato anche uno dei promotori della mozione nei confronti del sindaco, e Beninato invece ritiene di condividere la linea amministrativa e continuare a sostenere l'attuale assessore Rotta. Le posizioni dunque non sembrano mostrare margini di mediazione. Inoltre la decisione di abbandonare l'amministrazione ufficializza uno scollamento interno noto da tempo. Ad essere fortemente critico con la decisione adottata è l'attuale assessore Emanuele Rotta che ritiene chiaramente sbagliata la via della revoca della fiducia dato che mancherebbe un progetto finalizzato alla ricostruzione del partito. Per Rotta l'uscita dall'amministrazione è il frutto di uno spirito di rivalsa di pochi ed inoltre l'assenza di maggioranza non riuscirebbe a bloccare l'attività amministrativa che continuerebbe nella sua marcia regolare.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 05-10-2005 - Categoria: Politica

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