PACHINO - Dalle parole ai fatti. La casa municipale, accogliendo le istanze che provenivano da gran parte del mondo agricolo, e prestando fede agli impegni già presi, ha adottato una delibera di Giunta municipale con la quale si chiede alla Regione siciliana e al prefetto di Siracusa di dichiarare lo stato di calamità relativamente ai territorio di Pachino, a seguito delle intense e torrenziali precipitazioni degli scorsi 1, 2 e 3 novembre. «Le abbondanti e torrenziali precipitazioni - ha affermato il sindaco Paolo Bonaiuto - hanno causato gravi e molteplici danni nel campo dell'agricoltura e delle coltivazioni in serra, tutti danni documentati ampiamente, con distruzione degli impianti e moria e avvizzimento delle piante».
«Il personale dell'Ispettorato provinciale all'Agricoltura ha già verificato la situazione successivamente all'evento meteorologico: basti pensare che in contrada Scivolaneve, nella sola giornata del 2 novembre, si sono registrati 140,2 millimetri di pioggia. Visti i danni notevoli, abbiamo ritenuto necessario procedere alla richiesta ufficiale dello stato di calamità naturale». L'amministrazione ha dunque completato il monitoraggio avviato con la collaborazione dell'ufficio Agricoltura che ha raccolto le istanze di centinaia di imprenditori locali. nell scorse settimane si sono suseguiti i sopralluoghi, sono state scattate migliaia di foto, ed è stata acquisita tutta la documentazione necessaria. Mentre interventi sono stati fatti ndel frattempo per ripristinare alcune strade spazzate via dalla forza dell'acqua e per riaprire i canali intasati da detriti e terriccio. Al riguardo, si ricorderà, non poche sono state le polemiche per il ritardato intervento di manutenzione dei canali. L'ondata di maltempo inoltre è ancora ben viva nella mente degli agricoltori, costretti a ricostruire gli impianti e a reimpiantare le serre in un momento in cui i mercati offrono prezzi al minimo storico per i prodotti frutto della coltivazione in serra. Una situazione difficilmente sostenibile, quella venutasi a creare e che rischia di mettere a repentaglio l'economia di tutta la città. La proclamazione dello stato di calamità consentirebbe anche di poter sospendere il pagamento degli obblighi di natura previdenziale, considerati un freno allo sviluppo dell'economia locale.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 23-12-2011 - Categoria:
Politica