PACHINO - È stata convocata per venerdì la seduta di Consiglio comunale aperto richiesta dall'Asser, l'associazione che raccoglie i piccoli serricoltori di Pachino e Portopalo, per discutere attorno a un tavolo aperto e comune con la classe politica, dello stato di crisi in cui versa l'agricoltura. Uno stato di crisi aggravato notevolmente dalle piogge alluvionali registratesi una decina di giorni fa e che hanno messo in ginocchio l'agricoltura locale. A gran voce gli imprenditori agricoli chiedono che sia proclamato lo stato di crisi e si sono rivolti a gran voce alla Provincia regionale al fine di verificare e manutenzionare i canali di gronda che raccolgono gli scoli provenienti dalle varie contrade agricole. Nelle zone dove si sono verificati i maggiori problemi, infatti, è stato possibile riscontrare che i canali non erano stati per nulla ripuliti mentre, in qualche caso, le foci degli stessi canali erano rimaste chiuse o intasate. Ciò si sarebbe verificato in particolar modo nella zona di Granelli, dove l'acqua è penetrata anche nelle abitazioni private e nella zona di Scivolaneve-Cannavata, dove la furia dell'acqua ha spazzato via qualsiasi argine, riversandosi nei punti orograficamente più bassi.
Il bilancio dei danni intanto si aggrava sempre più anche perché le diagnosi diventano via via più precise. Nei giorni scorsi è piovuto nuovamente anche se con un'intensità minore. Tuttavia i terreni già inzuppati dalle precipitazioni precedenti, si sono subito allagati e hanno ceduto immediatamente l'acqua superflua che non riuscivano ad assorbire. Ciò ha determinato nuove inondazioni all'interno di alcune aziende. I danni, inoltre, cominciano ad apparire in tutta la loro gravità. Se, infatti, prima era stato possibile effettuare solo una stima orientativa delle colture andate distrutte, ora si sta procedendo a un vero e proprio monitoraggio con perizie e riprese fotografiche da parte degli agronomi incaricati di stimare le perdite. Le piante sommerse dall'acqua e dal fango, infatti, stanno progressivamente morendo per asfissia, in quanto sia le foglie che i frutti sono ricoperti da una patina che li fa seccare progressivamente. In molte campagne, invece, non è ancora stato possibile effettuare un sopralluogo dettagliato a causa della presenza del fango che impedisce ai tecnici di verificare la salute delle piante e le loro capacità di riprendersi e dare frutti producendo quel reddito che solo può aiutare a uscire da uno stato di prostrazione e pessimismo diffuso.
Si attendono dunque risposte dalla classe politica che sarà interrogata nella seduta di Consiglio aperto prevista per giorno 18. Il pericolo concreto è che lo stato di calamità naturale non possa essere dichiarato in quanto le tipologie di danni riportati dalle aziende non rientrerebbero nelle percentuali previste dalla normativa.
Intanto l'assessore provinciale Franco Latino sta monitorando la situazione facendo personalmente dei sopralluoghi nelle campagne e contattando il genio civile al fine di appurare soluzioni possibili e concrete. «La Provincia regionale - ha assicurato Latino - può svolgere un ruolo importante di concertazione e di stimolo al fine di dare risposte immediate».
Sal.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 16-11-2011 - Categoria:
Cronaca