PACHINO - Il territorio tra Pachino, Marzamemi e Portopalo deturpato dalle discariche abusive. In questa estate uno dei più accesi difensori del territorio è stato Salvatore Maino, presidente di un'associazione culturale con base a Marzamemi. «Per anni ho creduto, che l'impossibilità di far diventare Marzamemi una metà turistica di qualità - dichiara Maino -, fosse dipeso dalla politica miope, pavida e compiacente degli amministratori locali delle Giunte, che si sono avvicendate in questi ultimi decenni a Pachino. Non riuscivo a trovare una ragione logica, nella politica di favorire indiscriminatamente il rilascio di concessioni solo,per l'apertura di bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, in un luogo, Marzamemi, dopotutto, minuscolo. Un piccolissimo puntino nella carta geografica. «Avendo visitato numerose località balneari della nostra Penisola, trovavo conforto nel fatto che molte di esse, pulite e tranquille, fossero sprovviste della dote che la storia aveva lasciato a Marzamemi e ai suoi sparuti abitanti». Maino non si è fermato, denunciando pubblicamente tutte le situazioni negative a danno del territorio pachinese. «Oltretutto, nella mia ingenua fantasia, pensavo che si diventava amministratori dopo aver frequentato l'accademia del buon governo degli interessi della collettività e non la palestra degli interessi particolari.
Credevo che il turismo fosse compatibile con la tutela ambientale e con il rispetto delle regole di civile convivenza. Immaginavo che lo sviluppo turistico di Marzamemi, a similitudine delle migliori località balneari della Penisola, dovesse partire dal recupero dell'equilibrio tra gli interessi degli operatori commerciali e la sicurezza sociale, tra progresso e tradizione. «Poi finalmente ho capito: manca la cultura del buon governo, manca la visione complessiva di un progetto di sviluppo sociale, civile ed economico e quindi turistico, di questo estremo lembo di Sicilia. La politica qui è stantia. Ancora esistono politici e amministratori, che invece di porre mano con il massimo impegno e le opportune strategie, alle criticità ambientali e infrastrutturali del territorio, si trasformano in promotori di eventi musicali, di festival e sagre paesane, addirittura rivendicandone il merito a nome e per conto di un movimento politico». L'invito che lancia Maino è soprattutto verso i cittadini, affinchè cresca una vera coscienza civica. «Forse i cittadini non sanno che la stagione delle vacanze estive, dura un mese e che l'anno solare si compone di dodici mesi? Si illudono forse, che l' allegria di un giorno risolverà i problemi che li affliggono tutti i giorni dell'anno? Il degrado ambientale e paesaggistico -, conclude Salvatore Maino - le strade scalcinate, le scuole pericolanti, il lavoro sempre più precario e l'insolvenza economica di molte famiglie, la sanità e i tempi di aspettativa per un esame diagnostico, la mancanza di sicurezza».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 23-08-2010 - Categoria:
Politica