PACHINO - Ad un anno dalla scadenza naturale della legislatura si comincia a fare il punto sulle possibili coalizioni politiche nella prossima tornata elettorale cittadina. Ad oggi è difficile fare delle ipotesi su entrambi i poli, non tralasciando il ruolo dei movimenti civici. Il sindaco Barone in quattro anni ha dovuto fare fronte a una serie estenuante di verifiche e richieste di chiarimenti politici da parte dei vari partiti della sua coalizione. Barone ha cominciato la legislatura con una maggioranza "bulgara" (15 consiglieri su venti, diventati 17 con l'aggregazione di Beninato e Di Stefano, eletti con la lista "Forza Giovani Pachino", che appoggiava il candidato a sindaco Peppe Campisi) comprendente i partiti della Casa delle Libertà con l'aggiunta del movimento civico Rinascita. Numeri capaci di assicurare al sindaco un amplissimo margine di manovra all'interno dell'organo consiliare. Con il passare del tempo, a partire dal dicembre 2003, la granitica coalizione si è sciolta come neve al sole. E per Barone sono cominciate le difficoltà, sempre superate comunque. Il centro-destra però è indebolito rispetto al 2001. Fi a Pachino non sembra neppure lontana parente di quella che uscì dalle precedenti amministrative. Ha perso per strada pezzi importanti, a partire dal presidente Nicastro.
Anche Alleanza Nazionale ha i suoi problemi interni e l'Udc da tempo ha scelto la linea del galleggiamento. Per l'appuntamento elettorale del 2006 c'è da considerare il ruolo di Giuseppe Giliberto. L'ex assessore, dopo aver lasciato il partito di Casini e Follini, è approdato all'Mpa di Raffaele Lombardo e sarà certamente un attore importante per la prossima tornata elettorale pachinese. Se il centro-destra piange l'Unione non ride di certo. Sono recenti le schermaglie a mezzo stampa tra il segretario diessino Turi Borgh e il coordinatore locale della Margherita, Michelangelo Blandizzi. Se il buongiorno si vede dal mattino. Il nocciolo della questione è ovviamente il ruolo che i partiti dovranno avere nella futura coalizione composta da "ulivisti e compagni vari". Né va tralasciato il ruolo di Rifondazione Comunista, partito che ha sicuramente tratto giovamento, in termini di visibilità, dalla nomina di Barbara Fronterrè ad assessore provinciale. Visibilità tolta al consigliere Pina Ignaccolo che non è più l'unico punto di riferimento del centro-sinistra pachinese nell'ente di via Malta. Va da sé che tanto il Centrodestra quanto l'Unione dovranno fare i conti con Rinascita. Il movimento civico ha un notevole radicamento nella società civile locale e l'attuale ruolo di opposizione al sindaco Barone potrebbe giovargli, vista la precarietà della situazione amministrativa. Il coordinatore di Rinascita, Sebastiano Mallia, dal portale internet "Pachino Globale", ha lasciato un commento, tanto ironico quanto sferzante, sull'attuale situazione amministrativa. "La differenza fra ieri ed oggi? - si chiede Sebastiano Mallia - Ieri un'amministrazione che faceva acqua, non necessariamente potabilissima, da tutte le parti. Oggi un'amministrazione all'acqua...di rosa".
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 08-09-2005 - Categoria:
Politica