Amministrazione Campisi - Laboratorio di immoralità politica

Amministrazione Campisi - Laboratorio di immoralità politica In qualità di semplice cittadino, così come tanti rappresentanti politici, anch’io vorrei fare una analisi di quanto sta succedendo a Pachino.
Prima di presentarsi al giudizio degli elettori di Pachino, soltanto 10 mesi fa, l’attuale Sindaco Campisi aveva avuto una vita politica abbastanza movimentata. Aveva iniziato in Forza Italia (Centro Destra) dove veniva eletto consigliere Provinciale, per poi passare nelle fila di Democrazia Europea (Centro Sinistra, maggioranza alla Provincia) e quando Democrazia Europea confluiva nell’UDC diventava nuovamente di Centro Destra.

Alle ultime elezioni, dopo un paio di occasioni andate a vuoto, si presenta a Capo di una coalizione di Centro Sinistra che lo elegge Sindaco di Pachino ma, strada facendo, dopo solo qualche mese, alcuni assessori e consiglieri, adducendo contrasti personali con il Sindaco, invece che ancorarsi alla nave del vincitore, scappano all’opposizione confluendo nell’M.P.A, rinunciando nel contempo a quelle poltrone di cui erano in possesso. Anche l’assessore dei verdi di Pachino è stato costretto a dimettersi pur di non sottostare, a quanto da egli asserito, ad azioni dispotiche cui il Sindaco costringeva i suoi assessori. Per sostituirlo il Sindaco cominciava ad avere bisogno di pezzi di altri schieramenti che in campagna elettorale avevano appoggiato altri candidati. Ed è così che i DS. saltano nella barca del vincitore, sposando un progetto politico che avevano criticato in campagna elettorale. Ma non è stato così facile gestire quell’assessorato avuto dal Sindaco dato che lui continuava a gestire la cosa pubblica ed il palazzo comunale in modo troppo personalistico evidenziando il suo aspetto vendicativo verso tutti coloro che non lo avevano appoggiato durante le elezioni Comunali. (così come si legge nel comunicato che tutti i partiti del centro sinistra di Pachino hanno affisso ai muri).

Ed è così che 6 assessori su 7 si dimettono in una azione eclatante con cui vorrebbero intimorire il Sindaco per farlo ridimensionare nel suo personalismo politico, chiedendo più visibilità per le azioni dei propri partiti che risulta minore rispetto anche allo stesso staff del Sindaco.
Invece che sottomettersi, così come sperato dai partiti dell’ex maggioranza oppure dimettersi così come dettato da una certa etica politica, il Sindaco, mettendo in atto una azione lontana dalla morale politica, ha svoltato la barra della sua Nave in direzione opposta a quella per cui gli elettori lo avevano eletto.

A questo punto bisogna analizzare la figura dell’ex assessore Casto nella ex amministrazione di Centro Sinistra. Casto, voluto assessore dal candidato a Sindaco del Centro destra Maione, era l’equivalente di una operazione elettorale che ha visto buona parte del Centro Destra alle ultime elezioni votare per il Candidato di Centro Sinistra Campisi e non per Bonaiuto durante il ballottaggio (grande Inciucio).
La figura di Casto (e non la persona) è stata l’evidenza di quanto bassa sia la morale politica nel Comune di Pachino. E così, grazie all’operazione Inciucio, il Sindaco si assicurava un suo eventuale ritorno al passato e, con grande naturalezza, ha detto “marameo” alla sinistra che lo ha fatto diventare Sindaco ed ha fatto il grande salto (allenatissimo in questo) verso l’altra coalizione, evidenziando confusione mentale nel cittadino che lo ha visto in campagna elettorale dal palco della Piazza di Pachino gridare con tutto il fiato in corpo “VERGOGNA” verso i suoi avversari politici che egli considera nemici.

Mentre il Centro Sinistra in un comunicato ha chiesto di sfiduciare il Sindaco chiedendo nel contempo scusa ai Pachinesi per l’errore avuto nella scelta della persona, è d’obbligo evidenziare invece il corretto e coerente comportamento tenuto da pochi singoli consiglieri indipendenti e dai consiglieri del Movimento Per l’Autonomia e di Alleanza Nazionale che si sono tenuti fuori da questo brutto momento di storia politica pachinese.

In tutto questo tempo perso a cambiare casacche ed in tutte queste varie operazioni di bassa etica politica chi ne piange le conseguenze sono soltanto i cittadini ormai sfiduciati da questa politica che non guarda ai progetti da sviluppare, non guarda alle infrastrutture da sistemare, non guarda ai problemi della gente ma si interessa soltanto dei problemi interpersonali e “politici”. Quanto è successo il 1° maggio a Marzamemi ne è la conferma. Non si mandano i vigili a multare dei locali che già durante il periodo dei lavori di piazza Regina Margherita hanno visto scendere di molto i loro incassi per via di tali lavori. Non si mandano i vigili soltanto perché da quelle parte c’è qualcuno che ti è andata contro nella campagna elettorale. Non si mandano i vigili per capriccio mentre il paese offre al turista una brutta immagine di caos disorganizzato.

Si spera che in futuro gli ossicini che il Sindaco si è riservato (altri 2 assessorati) non facciano gola a nessuno e che questa brutta pagina della storia di Pachino finisca presto perché non stiamo sicuramente dando una bella impressione verso l’esterno che guarda alla patria del ciliegino con interessata attenzione per questo laboratorio politico di incredibile moralità.

Pasquale Aliffi – presidente del Comitato Pro Marzamemi
Fonte: Comitato Pro Marzamemi - Pasquale Aliffi il 04-05-2007 - Categoria: Politica

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