PORTOPALO - Da tempo lamenta per suo figlio la mancanza di un servizio idoneo vista la grave disabilità del bambino che frequenta la scuola elementare di Portopalo. La signora Anna Roberta Mometti, bresciana di Rovato da tempo stabilitasi con la famiglia a Portopalo, attacca senza remore il Comune, nello specifico l'ufficio dei servizi sociali, e il servizio di neuropsichiatria infantile dell'Asl 8 (distretto sanitario di Noto). "Dopo aver atteso mesi - afferma la signora - per l'assistenza specialistica a mio figlio che sarebbe dovuta cominciare a settembre, come prevede una norma regionale, è stato attivato un servizio che reputo incompleto per le necessità di mio figlio, con spreco di fondi pubblici. Attualmente infatti non è previsto che l'operatrice dia da mangiare al bambino, ben sapendo che lo stesso è del tutto non autosufficiente. Ecco pertanto perché questa situazione non mi può star bene". La signora Anna Roberta ci mostra anche ad una nota del servizio di neuropsichiatria dell'Asl 8 dove si fa riferimento alla richiesta di un assistente igienico-personale per il bambino, al fine di favorire l'autonomia e l'integrazione data la patologia di cui il piccolo è affetto.
La figura è deputata all'accompagnamento per gli spostamenti ed all'assistenza per l'igiene personale. "Riguardo alla sfera oro-alimentare, compito non specifico di questa figura - si legge nella nota - sarebbe opportuna un'assunzione di responsabilità da parte della famiglia per eventuali problematiche di tipo prettamente clinico che potrebbero verificarsi durante le ore di permanenza scolastica". La signora si chiede inoltre come faccia il comune ad essere a conoscenza di questa nota visto che è stata inviata solo alla sua famiglia. "Quando il bambino si deve alimentare sono io a recarmi a scuola - aggiunge la signora - con la buona volontà di un'insegnante di sostegno. Alla fine comunque non si è risolto il problema e non penso che debba essere io ad indicare la strada idonea per risolvere questo inghippo che va contro un bambino disabile che è già stato penalizzato abbastanza al momento della nascita per la negligenza e l'imperizia di qualche medico".
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 25-11-2003 - Categoria:
Cronaca
La situazione sanitaria è da terzo mondo. Non a caso qualcuno ha chiesto l'aiuto dei "Medici senza Frontiera". E intanto la sanità traballa che per privatizzazione coatta non si si morirà mai...traballa traballa.....
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Mentre qui la gente stà morando!!!!!!Ma io dico stiamo scherzando?????
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Ecco un articolo della Sicilia
di ieri.
«Il Di Maria ha subito
le mancanze più gravi»
INTERROGAZIONE.
Il deputato regionale dei Ds De Benedictis parla del piano di rifunzionalizzazione e della gestione dell'Asl
Il deputato regionale DS Roberto De Benedictis, ieri invitato dalla sezione "E.Berlinguer", ha illustrato gli obiettivi dell'interrogazione presentata all'assessore regionale Cittadini.
Paolo Randazzo, segretario dei DS, dopo aver lanciato qualche strale nei confronti del centro destra, incapace di risolvere il problema ha sottolineato: "Non voglio fare un favore al sindaco Di giovanni polemizzando con Rossetta Basile, ma trovo singolare, ai limiti della correttezza politica, l'atteggiamento di Rifondazione che, in un momento di battaglia politica legittima da parte dei DS, ci invita a dialogare con un manager che, ormai, anche il centro -destra ha scaricato del tutto".
"Siamo qui per fare il punto della situazione e chi ha preso degli impegni deve risponderne o deve chiarire come stanno le cose" ha esordito l'on. Robero De Benedictis. "Siamo ad Avola- prosegue il deputato regionale- perché il problema non riguarda solo Avola, ma tutti i cittadini del distretto sud, solo che Avola subisce in qualche modo le mancanze più gravi". De Benedictis si è rivolto all'assessore Cittadini per conoscere le ragioni per le quali il decreto del 27 maggio 2003 non ha rispettato, in termini di posti letto, l'accordo del 2 settembre 2002 e per quale motivo è stata disattesa l'intesa riguardante l'istituzione dei previsti nuovi reparti e servizi. "Il piano di rimodulazione della rete ospedaliera, approvato con decreto dell'assessore alla sanità del 27 maggio 2003, stabilisce per il presidio ospedaliero di Avola-Noto, 252 posti letto per acuti, (6 dei quali per rianimazione), suddivisi in 148 ad Avola e 104 a Noto, a fronte dei 276 concordati, il 10% in meno". Il deputato diessino chiede, inoltre, chiarezza per quanto riguarda l'aumento percentuale dei posti letto nelle case di cura private, superiore al dato di quasi tutte le province siciliane, che in quella di Siracusa assume il valore del 24,4%. "Quell'accordo dell'anno scorso è stato tradito con atto ufficiale. Il piano di riorganizzazione dell'ospedale Avola-Noto, adesso oggetto dell'ultimo proponimento del direttore Failla, non fa altro che attenersi a quel numero che fissa il decreto Cittadini.
G. t.