PACHINO - Fernando Cammisuli e Rotta indicano le condizioni per il ritorno nell'esecutivo cittadino a breve termine. Il giorno dopo la richiesta di espulsione dall'Udc, avanzata ai danni dell'assessore Giuseppe Giliberto, il diretto interessato preferisce non rispondere. Il sindaco, che ieri non si trovava a Pachino, glissa sull'argomento. "Tutto arriverà a definizione tra pochi giorni - ha aggiunto Barone - e per il momento ogni parola rischia di essere fuori luogo". Rosario Spinello, esponente di spicco della sinistra pachinese, mette in guardia il sindaco dopo le ultime vicenda relative all'Udc. "Quando il Sindaco si fa mettere i piedi in faccia e continua a prendere ordini sulle sue esclusive prerogative di legge viene voglia di gridare allo scandalo politico e non solo. - scrive Spinello - Ormai è chiaro che qualcuno che si annovera nella più triste tradizione storica politica e sociale di questa bella realtà continua a dettare legge e a "governare" di fatto questo paese. Ma come si fa a non ribellarsi a questa condizione che è palesemente ascrivibile nei ranghi bassi dell'intimidazione. A me importa molto che questo paese non viva questa triste condizione. Ma è oramai certo, purtroppo - prosegue Spinello - che anche chi dovrebbe analizzare e contrastare compiutamente quanto gli succede attorno vive una visibile fase di palese integrazione alla sostanziale sudditanza psicologica etico morale della situazione ambientale. La prova provata sono i complimenti alla grande famiglia che allarga ogni giorno di più il suo potere su questa triste situazione della gestione politica e amministrativa locale. Invito Giliberto a non mollare perchè dalla sua ha tutte le ragioni di legge. E invito tutti gli assessori che sono stati fino ad ora sostituiti inopinatamente di appellarsi alla legge vigente in materia. Infatti è notizia di questi giorni la sentenza che è stata emessa in provincia di Trapani dove un Sindaco che non aveva "sfiduciato personalmente" due assessori che per questo erano stati costretti ad abbandonare il loro mandato, si trova oggi per "sentenza" costretto a reintegrare nella loro carica i due assessori.
Questa è la seconda sentenza in Italia. La motivazione formale e giurisprudenziale della sentenza è stata chiara: la loro estromissione non avveniva per la cessazione della fiducia del sindaco nei loro confronti: ma per manifeste pressioni politiche esterne alle prerogative che la legge gli attribuisce al Sindaco. La stessa identica cosa che sta avvenendo a Pachino da quando sono iniziate e sorte tutte queste anomale sollecitazioni politiche". Sulla maggioranza tornano ad addensarsi le nubi relative al rapporto con An che preme non solo per un rientro in giunta ma per avere pari condizioni con gli alleati. Tradotto in termini pratici: il partito di destra non accetterà di rientrare con un solo assessorato ma esige pari condizioni con gli alleati. "Non siamo la ruota di scorta di nessuno - afferma il commissario provinciale di An, Fernando Cammisuli - e pertanto o si aggiusta la situazione di Pachino o si avranno conseguenze anche in altri comuni, non escluso il capoluogo". Chiaro il messaggio di Cammisuli agli alleati della Casa delle Libertà. "La maggioranza pachinese con le ultime scelte si sta colorando di rosso. - prosegue Cammisuli - A Pachino il nostro ingresso in giunta dev'essere visto in un'ottica paritaria con Forza Italia e l'Udc". Di presa in giro verso An parla l'ex vicesindaco Emanuele Rotta. "Politicamente avevamo ottenuto il secondo assessorato che ci è stato poi scippato. - dichiara Rotta - Si deve ripristinare il progetto politico originario che i cittadini hanno sottoscritto con il voto. Per rientrare ci vuole la riformulazione del programma di centro-destra di cui ci sentiamo tutori. Non possiamo accettare che Rinascita abbia due assessorati avendo due consiglieri più uno che arriva dai Democratici di sinistra. Dica il sindaco - conclude il commissario pachinese di An ed ex vicesindaco - se vuole ripristinare la coalizione voluta dagli elettori o se vuole continuare in modo autoreferenziale e deleterio".
S. T.
Fonte: LaSicilia.it il 13-11-2003 - Categoria: Politica
Io spero che il Sindaco capisca che per me rimane Il Sindaco di tutti i cittadini di Pachino. E che la mia interlocuzione tende sempre e comunque a difendere il mandato istituzionale che i cittadini gli hanno conferito. E che personalmente mi considero, come spero che la cosa sia ricambiata, non un suo accanito detrattore ma al contrario un suo difensore per il ruolo superiore ed istituzionale che la città e la maggioranza dei cittadini di Pachino gli ha conferito. Tanto per chiarire che non è una questione a carattere personale. Su questo tengo a dichiarire la mia personale posizione. Cordiali Saluti Sebastiano. Sindaco di tutti i cittadini di Pachino. Spiros.
Qualcuno, ieri sera, ha lasciato un messaggio nel guestbook. Firmandosi "Amico degli amici degli amici". Leggendo bene la sua contumelia, volgare e sqallida, leggo tra le altre cose un rifermento all'articolo di ieri della Sicilia cronaca di pachino firmato da Sergio Taccone che mi riguarda direttamente. Cioè quella di "esponente di spicco della sinistra pachinese". Io ringrazio l'estensore dell'articolo che mi oggettiva in modo cosi "pertinente" nonostante la distanza e comunque dopo avere visto e visitato molti dei miei cento siti su Pachino e Portopalo di C.P.. Ma devo fare rilevare all'amico degli amici degli amici che il sottoscritto non cerca nessuna verità. E non sò, davvero, a cosa si riferisca con questa frase. La cosa che offende l'intelligenza comune sarebbe la frase offensiva è riferita al fatto che "l'esponente di spicco della sinistra" "sbaverebbe" o chiederebbe qualche ruolo in questa anomala situazione anche a costo di stare con la destra.Se il soggetto avesse il coraggio di firmarsi incorrerebbe per questo in una bella querela. Ma siccome si cela sempre su altri ip diventa quasi inutile anche perdere tempo con questi codardi anonimi di rito. Allora rasserenati e accucciati in un angolino caro Amico degli amici degli amici:(anche se vedo che tremi e tanto al solo pensiero che io possa tornare a Pachino) perchè la mia è solo analisi politica dei fatti oggettivi giurisprudenziali e istituzionali della legge sulle autonomie locali e su Pachino. Io faccio l'Architetto e non il politico di professione. E non mi vedrai "legato" a nulla pur di difendere con l'arroganza qualche pezzo d'osso da spolpare. Se poi succede che analizzando la situazione locale possa venire fuori qualche buona idea per mettere in contraddizione le forze interne del centro-destra è solo un merito formale che la sinistra locale non sà ne sfruttare e sopratutto non sà sfornare. E si limita solo ad offendere in continuazione chi gli dà a distanza di 900km, nonostante tutto, lustro. Sia sul piano della politica di analisi e pura sia sul piano dei programmi e delle idee per innovare, riformare fare grande Pachino e tutto il suo territorio. Comunque ho l'impressione, e mi rivolgo ai più concreti uomini della sinistra, che c'è qualcuno, "cosi intelligente", che cerca giornalmente di scavare un fossato sempre più ampio fra me e quello che resta della sinistra a Pachino. Sai comè: sempre meglio dividere per continuare a comandare. Rifletteteci bene.... Intanto saluto tutti i democratici di Pachino nel senso ampio del termine. Cioè a coloro che credono nella democrazia e nel confronto pacifico di idee.Per isolare e mettere in condizione di non nuocere provocatori dello stampo dell'amico degli amici degli amici che rimanda,per definizione, sempre a consociazioni di tipo "omertoso" e direi para-mafioso: anche se di sinistra!!!!!! Cordiali Saluti. Spiros