PORTOPALO - Sbarco di extracomunitari ieri mattina al porto. A bordo di tre grossi motoscafi sono approdati 87 immigrati, in larga maggioranza nordafricani. E' il primo del 2007 a Portopalo. Ad intercettarli, a circa 6-7 miglia da Capo Passero, è stato un mezzo veloce della squadra operativa navale di Pozzallo, comandata dal sovrintendente Sebastiano Campisi. Successivamente due motovedette della guardia costiera, una proveniente da Pozzallo ed una di Locamare Portopalo, hanno intercettato gli altri due motoscafi, scortandoli fino al porto. Le operazioni di primo soccorso si sono rivelate più complicate del solito: alcuni immigrati infatti accusavano una condizione psico-fisica precaria, qualcuno gridava come fosse in preda a forti dolori; un paio hanno tentato la fuga tuffandosi in acqua per essere immediatamente recuperati dalle forze dell'ordine. Uno presentava addirittura una ferita da taglio. Secondo uno dei medici del 118, che ha visitato gli immigrati bisognosi di cure, "le condizioni non destano preoccupazione, ma è necessario il trasporto all'ospedale di Noto". Sette sono stati condotti per accertamenti proprio al nosocomio netino. Le forze dell'ordine hanno fermato quattro extracomunitari, sospettati di essere gli scafisti. Il resto degli immigrati è stato raggruppato lungo il molo, sotto lo sguardo vigile degli agenti di polizia del commissariato pachinese, del personale della Guardia di finanza di Pachino e dei carabinieri della stazione portopalese. Presente al porto anche il colonnello delle fiamme gialle Alessandro Cavalli, comandante del "nucleo pt" di Siracusa.
Molti degli 87 immigrati si presentavano ben vestiti e sbarbati. "Uno indossava cinque magliette, oltre alla camicia", afferma Sandra Scala, infermiera del locale gruppo di protezione civile. Bassa l'età media dei migranti (molti ventenni). Ciascun motoscafo, che montava un motore fuoribordo "modello Yamaha" 40 cavalli, aveva di riserva cinque taniche di carburante. Tutto lascia presagire che il gruppo sia partito da Malta. Consistente la presenza di volontari: la protezione civile portopalese, la Misericordia di Pachino e Portopalo, l'Anopas pachinese e le Guardie Ittiche. Tra i soccorritori c'è anche Efrem, rifugiato eritreo, dal settembre dell'anno scorso a Portopalo, dov'era giunto a bordo di una carretta del mare. Efrem fa parte del gruppo operativo della protezione civile portopalese e presta la sua opera per soccorrere chi sbarca nel territorio. "L'anno scorso ero dall'altra parte, tra coloro che giungevano qui - dice Efrem - oggi soccorro chi arriva. E' molto bello vedere tutti questi volontari e sono felice di poter dare una mano". Il caldo, che ieri mattina si è fatto sentire pesantemente a Portopalo, ha messo a dura prova anche i soccorritori. Un altro medico del servizio 118, la dottoressa Rossetta Basile, in un colloquio telefonico con il sindaco portopalese Cammisuli, ha commentato: "Con questo caldo e senza una pensilina dove operare, tra poco dovranno soccorrere anche noi". Va detto che il sindaco, parecchi mesi addietro, ha lanciato la proposta di avere a Portopalo un centro di accoglienza immediata, per evitare che chi sbarca venga soccorso al sole, lungo la banchina del porto. "La proposta - ha aggiunto Cammisuli - non posso che reiterarla, dal momento che Portopalo è uno dei punti a maggiore incidenza di sbarchi". Gli immigrati giunti ieri mattina sono stati trasferiti nel Cpa di Cassibile.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 30-04-2007 - Categoria:
Cronaca