PACHINO - Anziani e bambini insieme per festeggiare il natale ricordando i vecchi tempi ma guardando al futuro. Con questo spirito i bambini della scuola materna del terzo istituto comprensivo "Giovanni Verga" sita in via Rubera, hanno accolto gli anziani del centro diurno cittadino che, per l'occasione, si erano travestiti da pastorelli e da babbo natale. Ieri mattina infatti i piccoli alunni e i nonni del centro hanno vissuto una giornata all'insegna della tradizione, del divertimento e dell'integrazione, troppo spesso infatti gli anziani vengono rilegati in un angolo e costretti alla solitudine, ieri mattina invece la distanza generazionale è stata quasi annullata grazie ai canti, alle recite e all'immancabile tombolata natalizia.

«Lo spirito di questa iniziativa - spiegano le insegnati coinvolte nel progetto - denominata "Cuntami nannu", consiste nel trovare un punto d'incontro e di affiatamento tra gli anziani, che sono la memoria storica della città, e i bambini. I nonnetti del centro daranno vita a dei momenti unici raccontando ai piccoli il modo tradizionale di attendere il natale. I bambini non saranno solo spettatori della manifestazione ma, saranno anche i protagonisti in quanto sono stati organizzati dei momenti nei quali anziani e piccini collaboreranno insieme. La giornata festosa - concludono le insegnati - si chiuderà in modo tradizionale, ovvero con la classica tombola che coinvolgerà tutti». Entusiasti del risultato anche gli anziani che hanno vissuto la giornata come un modo per sentirsi utili anche alle nuove generazioni. «Gli anziani del centro diurno - spiega l'animatrice, la signora Carmela Lupo - hanno lavorato sodo per realizzare la manifestazione. Al centro ci sono tanti talenti, alcuni scrivono sceneggiature, altri canzoni, altri ancora sono bravissimi nella arti manuali. È giusto quindi che questi talenti vengano allo scoperto e che il materiale umano cittadino venga valutato. Gli anziani quindi non devono vivere solo dentro il centro ma, le loro capacità devono essere esternate e momenti come quello di oggi non possono far altro che bene sia agli anziani quanto ai giovani».

Silvestra Sorbera