PACHINO - Il Coordinamento del Movimento Popolare Estremo Sud (Mpes), riunitosi per discutere sulla grave crisi economica a Pachino, chiede al sindaco di porre le condizioni di arginare la situazione relativa allo sperpero di soldi pubblici in esperti di familiari e di amici non solo del sindaco ma di consiglieri comunali. «Siamo fermamente convinti - afferma Giuseppe Frasi, coordinatore del Mpes - della rivendicazione legittima degli impiegati che per vedersi riconosciuto il proprio diritto sono costretti a legarsi ai cancelli del comune o ad azioni eclatanti. Valutata l'escalation delle azioni e considerato che tale sentimento d'insofferenza dei cittadini possa portare ad un effetto domino con azioni dimostrative ancora più cruente, chiediamo al sindaco di porre le condizioni politiche ed amministrative per arginare e trovare soluzioni nell'immediato all'attuale e grave problematica». Frasi fa appello a vari soggetti politici. «Considerato che l'amministrazione non riesce a far fronte ai propri impegni, che vanno dal pagamento dei trasporti degli studenti fuori sede, al rimborso delle spese già sostenute dalle famiglie per buoni libri e viaggi, con la conseguenza di aggravare i bilanci familiari e negare il sacrosanto diritto allo studio obbligatorio, ci appelliamo ai segretari provinciali di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale di far dimettere in massa tutti i consiglieri nell'intento di mandare a casa questa amministrazione fallimentare - prosegue Frasi - e a non adoperarsi solo ed esclusivamente a cercare voti per la campagna elettorale regionale.
Chiediamo a tutta l'amministrazione comunale, di rassegnare le dimissioni, dichiarando il dissesto finanziario». Dall'entourage del sindaco, nessun commento alle affermazioni del leader del Mpes. C'è chi fa notare che le dimissioni in massa dei consiglieri comunali, eventualmente, non determinerebbero anche quelle del sindaco e della giunta. Anzi, il sindaco potrebbe proseguire il suo mandato fino alla naturale scadenza avendo al posto del civico consesso un commissario straordinario. Intanto, non sono arrivati segnali per i dipendenti comunali circa il pagamento degli emolumenti degli ultimi tre mesi. «E' finito anche settembre e tutto tace - afferma un dipendente comunale - e quel che più ci fa preoccupare è che non si vede uno spiraglio in questa vicenda. Anzi, da Palermo arrivano segnali negativi come il recente pignoramento delle somme nel bilancio regionale».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 29-09-2012 - Categoria:
Politica