PACHINO - «Assolto perché il fatto non sussiste». Si è chiuso con questa formula ampiamente liberatoria il processo con rito abbreviato a carico dell'ex consigliere comunale Ernesto Aprile. L'esponente politico dello Sdi era stato coinvolto, insieme all'ex sindaco Giuseppe Campisi ed a numerosi esponenti politici ed esperti della passata amministrazione comunale in una maxi inchiesta con l'accusa di corruzione. L'attività giudiziaria aveva preso le mosse da una lottizzazione in contrada polveriera che, secondo la tesi accusatoria, sarebbe stata al centro di una serie di ricatti politico-amministrativi che portavano a votazioni speculari all'interno del consiglio comunale. Aprile, che aveva scelto il rito abbreviato, è stato assolto, mentre per gli altri imputati, il processo non è nemmeno iniziato, dato che era stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l'archiviazione.
È terminata così una lunghissima vicenda giudiziaria che per mesi ha tenuto banco sulle cronache locali e si è intrecciata a doppio filo con le vicende politiche. «Si è trattato di un indegno linciaggio morale, -ha affermato l'ex consigliere Ernesto Aprile-. Io non ho mai chiesto favori e raccomandazioni per ottenere la lottizzazione di un mio terreno, lottizzazione che rispettava perfettamente il regolamento edilizio e la cui approvazione era un atto dovuto. La verità è che sono stato punito con accuse squallide ed infamanti da qualche personaggio della vita politica pachinese per la mia disobbedienza che mi ha spinto, seguendo la mia libertà di coscienza, a non omologarmi ai gruppi di potere a cui era stato tolto il giocattolo dalle mani. Per mesi sono stato vittima di un clima di caccia alle streghe, clima instaurato da chi intende la politica come un affare».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 02-06-2010 - Categoria:
Cronaca