Aree Sic, discussi ricorsi al Tar

Aree Sic, discussi ricorsi al Tar Sono stati trattati ieri dal Tar di Catania i ricorsi avverso il decreto della Regione Sicilia che individua le aree Sic e Zps. Gli avvocati Sebastiano Mallia e Pinello Gennaro hanno discusso di fronte al collegio amministrativo le ragioni che hanno portato a proporre ricorso avverso un provvedimento che penalizza oltremodo il territorio pachinese. Il decreto riguardante le aree protette investe infatti l'intera fascia costiera del comune sottoponendo a vincoli paesaggistici ed ambientali una percentuale altissima di territorio deputato a produrre il famoso pomodoro ciliegino Igp. L'avvocatura dello Stato che difende la Regione e l'assessorato Territorio ed Ambiente ha rinunciato, di fronte alla dettagliata produzione documentale depositata dall'avvocato Mallia per la società cooperativa Punta delle Formiche, per l'azienda ittico-agricola Spatola e per l'Associazione nazionale libera caccia sezione di Pachino, e dall'avvocato Gennaro per conto del Comune di Pachino, ad ogni difesa di tipo documentale e non ha prodotto alcuna eccezione ai ricorsi. Nella prima udienza svoltasi nel mesi di novembre l'Avvocatura dello Stato aveva chiesto al collegio amministrativo di fissare un'altra udienza in maniera da attendere la produzione documentale da parte dell'assessorato regionale. La Regione però non ha inviato nessun documento utile a potere giustificare quello che è da tutti considerato un vero e proprio colpo di mano nei confronti del territorio pachinese.

Gli avvocati Mallia e Gennaro ieri hanno chiesto inoltre di poter illustrare al collegio giudicante i fatti salienti della questione, puntando soprattutto sul fatto che i territori sottoposti a vincolo sono stati, con l'ultimo decreto risalente al mese di maggio, ulteriormente ampliati rispetto alla originaria delimitazione, e tutto ciò senza alcuna concertazione né con gli enti locali né inviando alcuna informativa ai privati che, dall'oggi al domani hanno visto i propri beni sottoposti a vincoli, con notevoli conseguenze anche sul valore economico dei fondi e sulle modalità di coltivazione. Il presidente del collegio del Tar di Catania ha fatto presente ai due legali di avere avuto la possibilità di conoscere minuziosamente la vicenda ed il collegio si è riservato di emettere un provvedimento definito dallo stesso Presidente “di natura cautelare e di tutela”. I ricorsi impugnanti lo stesso decreto (i tre difesi dall'avvocato Mallia ed i due dall'avvocato Gennaro) sono stati trattati in maniera unitaria e ciò fa ben sperare su un esito positivo per tutti i ricorsi proposti. A breve dunque il Tar di Catania potrebbe emettere una ordinanza di sospensione dell'efficacia del decreto con conseguenti oneri per la Regione che si vedrebbe obbligata ad una riperimetrazione delle aree secondo nuovi criteri. I magistrati amministrativi hanno però anche fatto cenno ad una sentenza cosiddetta breve sulla questione per definire la situazione, ma i tempi non sarebbero così veloci come quelli dell'ordinanza di sospensione. È molto più probabile quindi l'emissione della sospensiva così come richiesta dai due legali. L'esito positivo dei ricorsi potrebbe inoltre fare da apripista anche per altri due contenziosi vertenti sempre sullo stesso argomento le cui azioni legali sono state intraprese dal comune di Portopalo di Capopassero e dal Consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino. I legali che rappresentano i due organismi infatti non hanno avanzato la richiesta di sospensiva, ma, nel caso in cui nei prossimi giorni questa dovesse essere concessa per i ricorsi già trattati, del provvedimento potrebbero beneficiarne pure loro.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 26-01-2007 - Categoria: Ambiente

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