Aree Sic e Zps torna in discussione la perimetrazione

Aree Sic e Zps torna in discussione la perimetrazione Torna in discussione l'annosa vicenda delle aree Sic e Zps e della perimetrazione delle riserve naturali. L'assessorato regionale Territorio ed Ambiente ha infatti inviato a tutti i comuni siciliani e dunque anche a Pachino e Portopalo di Capo Passero una nota con la quale si porta a conoscenza che la Regione sta provvedendo a verificare i confini delle zone Sic e Zps in modo da individuare in maniera definitiva quelle aree dove dovrà essere garantito il mantenimento o il ripristino di habitat e specie peculiari del continente europeo minacciati dalla modernità. L'ulteriore verifica che la Regione sta facendo è dovuta al fatto che diversi comuni tra i quali anche Pachino e Portopalo oltre che diverse associazioni ed aziende nel recente passato hanno segnalato delle incongruenze tra le cartografie e le condizioni reali dei territori per cui vi sono aree di pregio che risultano escluse dalle aree di riserva ed aree fortemente antropizzate dove l'uomo ha inciso pesantemente e sono sede di aziende moderne che invece ricadrebbero nelle aree di tutela e che dovrebbero pertanto fermare il loro sviluppo e subire una involuzione nelle attività di produzione. Nel recente passato proprio a Pachino molte aziende fecero anche ricorso al Tar di Catania ottenendo la sospensione dei decreti che individuavano i territori da sottoporre a vincolo.

L'assessorato Territorio ed Ambiente pertanto ha dato trenta giorni di tempo ai comuni interessati tra i quali Pachino e Portopalo per segnalare eventuali incongruenze e non corrispondenze tra l'uso reale ed effettivo del territorio e le aree Sic e Zps che insistono sui territori di loro competenza. La Regione in pratica, dovendo riperimetrare le zone a seguito delle direttive comunitarie, ha avviato la concertazione con i comuni chiedendo indicazioni in tal senso, concertazione che nei mesi scorsi era mancata e che fu alla base dei ricorsi intentati dalle aziende agricole locali e dall'associazione venatoria. A seguito di tale comunicazione la ditta Spatola (una delle più penalizzate dai precedenti decreti regionali), ha già inviato tramite il sul legale di fiducia, l'avvocato Sebastiano Mallia, una diffida alla casa municipale, invitandola a procedere ad una pronta indicazione delle incongruenze che penalizzano molte aziende, onde evitare che, a seguito dei ritardi della casa municipale, la regione prima e la Comunità europea in seguito possano irrimediabilmente individuare dei confini di arre da tutelare tali da risultare fortemente penalizzanti per lo sviluppo economico della città.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 15-07-2008 - Categoria: Ambiente

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