PORTOPALO - Procedono, anche se a rilento, i lavori di escavazione all'interno dell'area portuale. Una parte della zona insabbiata è stata sottoposta a un primo intervento anche se un'accelerazione sarà determinata dall'arrivo di una draga al momento impiegata nel porto di Pozzallo. La ditta che sta eseguendo i lavori di escavazione, senza alcun costo per le casse comunali, considerando che la sabbia viene prelevata, trattata e resa idonea per essere riutilizzata, è partita nell'intervento di escavazione a metà giugno dopo una fase di dura protesta di qualche operatore dell'area portuale ormai impossibilitato a realizzare qualsiasi tipo di intervento.
«L'iter è semplice - afferma Salvo Monaco, responsabile della Ginestra srl - e se le casse pubbliche non devono fronteggiare alcun costo per noi il ritorno è determinato solo ed esclusivamente dal fatto che riusciamo a rivendere la sabbia opportunamente trattata seguendo tutte le norme di legge previste. «Siamo inoltre in possesso delle certificazioni rilasciate dall'Università di Catania sulla regolarità del trattamento e la qualità della sabbia. Insomma - aggiunge Salvo Monaco - le nostre carte sono pienamente in regola». La condizione necessaria affinché il progetto di escavazione possa andare avanti è quindi determinato da questo passaggio. «Ho ricevuto apprezzamenti in tutta Italia - aggiunge Monaco - per quello che stiamo facendo qui a Portopalo.
E' un progetto pilota, come ho avuto modo di ricordare al momento dell'inizio dei lavori cinque mesi, per il quale tutta il settore ittico e portuale locale ne trarrà beneficio». La zona insabbiata è estesa. Ci sono punti in cui il fondale si è ridotto a pochi centimetri, rendendo impossibile qualsiasi tipo di intervento anche con piccole imbarcazioni. Va ricordata anche la protesta del titolare di un cantiere navale che si posizionò con un suo operaio in una gru per manifestare contro l'insensibilità degli organi regionali che ritardavano l'iter per avviare la fase di escavazione. Il porto è una realtà economica e sociale importante: sono circa 150 i pescherecci che costituiscono la marineria portopalese, la seconda per numero di natanti iscritti in Sicilia dopo quella di Mazara del Vallo. Sono circa seicento le persone che vi lavorano che si allargano di un altro centinaio di unità se consideriamo il cosiddetto indotto della pesca: cantieri, aziende ittiche che trattano il pesce fresco e congelato, i rivenditori di attrezzature per la pesca. Un settore sul quale pende l'entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario per la pesca nel Mediterraneo esitato dalla Commissione Europea. Nella bozza proposta dal commissario Fischler si vuole portare da 40 a 60 centimetri la maglia minima per le reti da pesca e si intendono modificare anche le misure minime della tabella di cattura del pescato.
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 22-11-2003 - Categoria: Cronaca
Ripascimento della costa di ponente. Altro che vendita della sabbia ai privati. Non esiste nessuna norma in tal senso....Ne nazionale ne regionale. Saluti. Spiros
Si segnala che all'interno di questo sito è allegata un PICCOLO sito che si chiama Pachino Promontorio Rada di Portopalo. Nella pagina di apertura c'è un link con l'ICRAM un istituto che si interessa a livello nazionale di problemi che riguardano i dragaggi e il ripascimento delle coste. Vi è all'interno una pagina con tutta la normativa che riguarda questo tipo di operazioni. La sabbia è un bene pubblico inalienabile e non vendibile a quello che mi risulta. Si spera e si auspica che le Associazioni Ambientali e Culturali di Portopalo, ma anche di Pachino, si interessino a questa vicenda da vicino.
Cordiali Saluti Spiros