NOTO - Ieri mattina la sala convegni dell'ospedale di Noto era piena zeppa. Piena zeppa di gente preoccupata per l'ospedale e per i suoi reparti. Ha dunque centrato l'obiettivo l'assemblea cittadina organizzata dalla Cgil contro lo smantellamento del reparto di chirurgia dell'ospedale di Noto. Un reparto che funziona a pieno ritmo e che una recente delibera dell'Asl 8 ha stabilito di chiudere. Per farsi un'idea: il reparto di chirurgia fa più di mille interventi l'anno. Funziona a pieno ritmo insomma. Eppure lo si chiude. Più o meno la stessa storia di altri reparti dello stesso ospedale. Tutti inesorabilmente trasferiti nell'ospedale di Avola. La scelta peraltro non è contestata soltanto dai sindacati. La cosa non va giù soprattutto alla gente. Alla gente di Noto e dei comuni vicini come Rosolini e Pachino. E proprio queste erano le persone che riempivano le sedie ed applaudivano i vari interventi. Al tavolo dei relatori Pippo Zappulla, segretario generale della Cgil siracusana, il deputato regionale Roberto De Benedictis, il senatore Antonio Rotondo, il presidente della Provincia, Bruno Marziano, e il sindaco di Noto, Michele Accardo.
A fare gli onori di casa ed a moderare il dibattito Boscarino, segretario della locale Camera del lavoro di Noto. Il primo ad intervenire è stato il sindaco di Noto. Accardo ha subito precisato la sua contrarietà alla chiusura del reparto di chirurgia. Poi ha aggiunto di aver dato mandato all'ufficio legale del Comune per impugnare la delibera dell'Asl. L'on. De Benedictis, intervenuto subito dopo, ha parlato di scelte illogiche, antieconomiche, raccomandando però di non fare soltanto lotte campanilistiche tra i due ospedali di Noto ed Avola. Il senatore Rotondo, il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo e l'assessore provinciale alle Politiche sociali, Barbara Fronterrè, hanno puntato il dito contro le cliniche private della provincia. Poi è stata la volta del segretario provinciale della Cgil. Zappulla ha fatto alcune proposte: la richiesta di un incontro chiarificatore, davanti al prefetto, tra sindacati e dirigenza dell'Asl 8 e una grande mobilitazione di piazza contro lo smantellamento della sanità pubblica della zona sud. Bruno Marziano ha chiuso l'assemblea parlando della spaventosa voragine economica rappresentata dalle cliniche private convenzionate e dalla cattiva gestione politica degli ospedali di Avola e Noto. Aggiungendo come a parole si dica di voler potenziare l'ospedale di Noto e poi nei fatti, invece, lo si smantelli.
giuseppe fianchino
Fonte: LaSicilia.it il 17-04-2005 - Categoria: Cronaca