Per quasi un anno è stato ritenuto l'autore di una rapina compiuta in un negozio di generi alimentari a Pachino, ma ieri il tribunale lo ha assolto. La grave accusa veniva contestata a Maurizio Tuzza, solo di recente tornato in libertà. Della colpevolezza del giovane si è detta certa sino all'ultimo momento la rappresentante della pubblica accusa Silvia Minerva, che infatti ha chiesto la condanna dell'imputato a sei anni e 600 euro di multa. Ma è prevalsa la tesi dell'avvocato difensore Luigi Caruso Verso, secondo il quale più di un elemento dimostra in maniera chiara che non può essere Tuzza il rapinatore. Il proprietario del negozio ha dichiarato agli investigatori subito dopo il colpo che a rapinarlo era stato un giovane che non aveva potuto vedere in faccia perché indossava un casco per motociclista, aggiungendo, però, di essersi accorto che il bandito zoppicava. Ma quando si tenne l'udienza di convalida dell'arresto dinanzi al gip, fu evidenziato come Tuzza camminasse senza alcun problema. Un altro dubbio era legato al casco. La vittima aveva parlato di un casco chiaro, ma a casa di Tuzza i carabinieri ne sequestrarono uno scuro. La rapina risale al 20 di agosto dello scorso anno. Nel negozio di alimentari di via Cavour, 99 fece irruzione un solo bandito, armato di un coltello, che si impossessò del denaro in cassa circa ottocento euro. Fuggì in sella a un ciclomotore. Da ieri, con la sentenza che ha mandato assolto il giovane ritenuto l'autore del colpo, le indagini è come se ripartissero da zero. (s.c.)
Fonte: La Gazzetta del Sud On Line il 03-05-2003 - Categoria: Cronaca