Asta pubblica per il pomodoro

Asta pubblica per il pomodoro PACHINO - Un'asta pubblica per il pomodoro Igp di Pachino in modo da stabilire il miglior prezzo a qualità garantita. È la proposta dell'assessore regionale alle politiche agricole ed alimentari della Regione siciliana Elio D'Antrassi, in visita, ieri pomeriggio a Pachino. L'assessore ha incontrato, i sindaci ed i rappresentanti dei comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero, ed Ispica oltre che i vertici del consorzio. L'incontro fa seguito alla polemica in merito alla trasmissione televisiva «Bontà Loro» di Maurizio Costanzo dove l'oro rosso di Pachino veniva ritenuto a rischio infiltrazione mafiosa nella catena di distribuzione e nella diffusione nei mercati ortofrutticoli. In particolare i produttori lamentavano la diffusione di una intervista rilasciata dal procuratore nazionale antimafia che rese noti i particolari di una indagine sulla criminalità organizzata facendo riferimento al pomodoro pachinese, e la defaillance del noto giornalista e conduttore televisivo Alessandro Dipietro che, in quell'occasione, invitò ad un boicottaggio del prodotto pachinese.

Il timore dei produttori era dunque legato ad una flessione dei mercati e ad un danno all'immagine del pomodoro di Pachino su cui invece era stato investito moltissimo anche in termini pubblicitari.
La visita dell'assessore D'Antrassi, segue quella del presidente della regione Raffaele Lombardo e dell'ex ministro alle politiche agricole Galan che, insieme al ministro Stefania Prestigiacomo, avevano incontrato i produttori e le maggiori realtà agricole locali. D'Antrassi ha voluto mostrare la sua vicinanza e la sua sensibilità ad un comparto che ha attraversato notevoli difficoltà soprattutto per quanto riguarda i risicatissimi margini di guadagno dei produttori agricoli. Una situazione economica che, quest'anno, ha fatto registrare sensibili miglioramenti, ma che giorno dopo giorno mostra tutta la sua fragilità. L'assessore regionale, ha ribadito l'ipotesi dell'asta pubblica dei prodotti che potrebbe coinvolgere anche la carota Igp di Ispica, a patto che i prodotti, pur nelle autonomie della produzione e dei centri di lavorazione, abbiano unica qualità e unico imballaggio. L'ipotesi ha incontrato qualche perplessità da parte dei rappresentanti del consorzio che hanno fatto presente come gran parte degli ordinativi arrivino via internet e dunque potrebbe non essere garantita la presenza fisica all'asta degli acquirenti. D'Antrassi si è poi dichiarato favorevole ad aiutare i produttori dal punto di vista del rilancio dell'immagine dell'agricoltura siciliana.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 30-03-2011 - Categoria: Economia

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