PACHINO - Attacco del sindaco di Pachino Giuseppe Campisi alla Croce Rossa Italiana ed alla Prefettura di Siracusa sulla gestione sanitaria del gruppo di oltre 60 immigrati ospiti nella palestra scolastica di via Rubera trasformata in centro di accoglienza. «L'aspetto sanitario di queste persone, alcune affette da scabbia, -ha affermato il sindaco Campisi- è stato lasciato all'improvvisazione ed all'inefficienza, con trattamenti sanitari iniziati e mai completati, e con i medicinali che sono stati acquistati dal comune nonostante gli aspetti sanitari siano stati presi in carico dalla Croce Rossa». Tutto è iniziato sabato scorso quando gli oltre 60 immigrati che da giorno 11 agosto si trovano ospiti a Pachino, hanno ottenuto lo status di rifugiati politici ottenendo il visto per 90 giorni con la possibilità di allontanarsi dal centro. «Sabato scorso, -ha affermato il sindaco- ci fu comunicato che gli immigrati erano liberi di allontanarsi dal centro che li ospita, avendo ottenuto lo status di rifugiati politici ed un visto di 90 giorni. Dato che gli ospiti potevano entrare in contatto con la cittadinanza, ho chiesto notizie circa lo stato di salute del gruppo, avendo saputo che tra loro erano stati riscontrati dei casi di scabbia e che nessuno fino a quel momento mi aveva relazionato in merito.
Nessuno mi ha saputo dire nulla. La responsabile della Croce Rossa di Siracusa mi ha addirittura risposto che dovevo fare richiesta scritta e che per motivi di privacy non mi potevano dare notizia alcuna. Ma io sono il sindaco della città e come tale ho anche responsabilità in ambito sanitario. Presumo che la vicenda sia stata gestita senza controllo alcuno e in maniera inadeguata, e tutto mi è sembrato campato in aria». Il primo cittadino ha poi disposto l'acquisto di medicinali necessari per ulteriori cicli di profilassi anti-scabbia a spese del comune, profilassi che è stata disposta per tutti gli ospiti del centro, e ciò ha richiesto un cordone sanitario di ulteriori 24 ore. Secondo Campisi anche la Prefettura avrebbe delle responsabilità nella gestione del gruppo degli immigrati e non dà certezze circa il loro trasferimento. «A questo punto non farò riaprire la scuola Brancati, -ha sbottato il primo cittadino- visto che la palestra comunica con le aule e che dunque tutto dovrà essere disinfettato e ripulito, e ciò richiede tempo. Gli immigrati sarebbero dovuti andare via prima di ferragosto e invece siamo già a dieci giorni dopo». Le preoccupazioni del sindaco in merito alla riapertura delle scuole sarebbe giustificata anche dal fatto che non c'è una data certa circa l'eventuale spostamento degli immigrati, e la palestra, che funge da centro di accoglienza, continua a rimanere aperta. Nonostante gli extracomunitari abbiano ricevuto il visto, nessuno ha lasciato i locali, e pur allontanandosi temporaneamente, tutti tornano per il pranzo e per dormire.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 26-08-2008 - Categoria:
Cronaca