PACHINO - «Non riusciamo a comprendere ed a capire come mai, nell'ultimo periodo, si siano registrati atti di vandalismo nei confronti di esponenti della nostra banca e verso suoi preposti. Questi atti, per noi risultano a tutt'oggi inspiegabili». Ad affermarlo Concetto Costa, presidente della banca di credito cooperativo di Pachino nel corso di un incontro in cui sono stati presentati anche i bilanci dell'istituto di credito. Chiaro il messaggio mandato dai vertici del credito cooperativo di Pachino: la banca continua a finanziare il credito e le imprese, e i canali di finanziamento rimangono sempre aperti, molto più aperti rispetto a quanto accade per gli altri istituti di credito, e continua ad agire anche verso il sociale. Non si capisce pertanto il motivo per cui ignoti, nell'ultimo periodo abbiano preso di mira la banca pachinese. Gli atti intimidatori, definiti semplicemente «vandalici» da Costa, tuttavia sono stati di una certa gravità, ed i messaggi sono stati inequivocabili. Per ben due volte è andata a fuoco la vettura di rappresentanza dell'istituto pachinese, sono state prese di mira le ville a mare del direttore generale e del direttore della filiale, ed è andato a fuoco anche il balcone della casa dell'anziana madre sempre del direttore generale.
Tuttavia se il messaggio è chiaramente intimidatorio, non è altrettanto chiara la chiave di lettura degli episodi». «Bisogna che si capisca, -ha continuato Costa- che la banca funzione secondo certe regole stabilite dalle leggi del credito ed il cui rispetto è sottoposto alla vigilanza della Banca d'Italia. Inoltre i soldi che prestiamo sono quelli dei nostri risparmiatori, e dunque è necessario usare la massima cura, poiché vanno restituiti. Non è dunque possibile erogare finanziamenti a pioggia. La banca ha la necessità di prestare soldi solo a chi può restituirli». Altro messaggio chiaro è stato sull'andamento dell'attività bancaria illustrato dal direttore Corrado Bongiovanni. «Noi siamo una banca di credito cooperativo, e dunque non dividiamo utili d'impresa. I guadagni vanno solo a rafforzare le garanzie dei creditori». Secondo i dati illustrati dal direttore generale inoltre, l'istituto ha scelto di ridurre la propria percentuale di utili riducendo il tasso di interesse chiesto per l'erogazione del credito che, peraltro, è aumentato ed ha raggiunto un incremento del 12,5% contro il 2,5% delle altre banche. In definitiva dunque il messaggio è stato il seguente: i canali del finanziamento rimangono aperti, la banca fa dei sacrifici e, non dividendo utili, nessuno si arricchisce.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 20-03-2010 - Categoria:
Cronaca