Comincia ad assumere contorni poco chiari la vicenda del raccordo tra la provinciale Noto-Pachino e l'autostrada Siracusa-Gela. Dopo l'annuncio di qualche giorno fa ad opera dell'onorevole Nicola Bono e dell'assessore alla protezione civile Enzo Vinciullo secondo i quali era stato firmato il decreto regionale che autorizzava la costruzione della bretella mettendo definitivamente la parola fine ad ogni dubbio sulla realizzazione dell'opera, a complicare la situazione sono le notizie provenienti dalla casa municipale. Venerdì, infatti, l'ex deputato regionale Gioacchino La Corte e l'assessore ai Lavori pubblici di Pachino si sono recati a Palermo per la consegna delle firme relative alla costruzione dello svincolo, ricevendo peraltro delle assicurazioni circa la possibilità di costruire tale opera. Nessun accenno, invece, sarebbe stato fatto circa il decreto di autorizzazione per la costruzione della bretella, anzi sono confermati gli incontri di ottobre con i tecnici del ministero e dell'Anas per verificare la realizzabilità dello svincolo all'altezza della cosiddetta «cianata i Maria» rimangono confermati.
Nei giorni scorsi inoltre La Corte aveva affermato: «Si apprende la notizia relativa alla firma del decreto per la costruzione della bretella anche se a questo punto non è chiaro quale sia il percorso che debba seguire dato che il comune di Noto ha cassato parte del progetto.

Inoltre paradossalmente a questo punto entrambe le vie sembrano percorribili e si rischia quasi di vedere realizzate entrambe le opere».
Si ha comunque l'impressione che a Palermo ed a Roma, non conoscendo i luoghi ed i due progetti alternativi tra loro si stia facendo una gran confusione. Intanto dopo l'annuncio di Bono e Vinciullo, a commentare la notizia relativa alla autorizzazione della bretella è stato il capogruppo di An a Pachino Emanuele Rotta. «Esprimo viva soddisfazione - ha affermato Rotta - per l'importante risultato ottenuto. Giova ricordare che il progetto per la realizzazione della Siracusa-Gela, redatto nel lontano 1977, non prevedeva alcun collegamento viario tra l'attuale strada provinciale e l'importantissima autostrada. A tale gravissima dimenticanza hanno posto rimedio, con un'incisiva azione politica, Bono e Vinciullo, i quali già nei primi mesi dell'insediamento dell'amministrazione Barone, avviarono, con il sottoscritto, che all'epoca rivestiva l'incarico di vicesindaco, un rapporto di fattiva collaborazione istituzionale per la individuazione della soluzione migliore».

Sa.Mar.