Al Presidente Consorzio Autostrade Siciliane
Dott.ssa Patrizia Valenti
Messina
Al Sindaco di Portopalo di Capo Passero
Dott. Ferdinando Cammisuli
n.q. di componente C.A.S.
Portopalo di Capo Passero
Al Presidente della Provincia Regionale di Siracusa
On. Nicola Bono
Siracusa
Agli Organi di stampa
Loro sedi
Oggetto: Autostrada Siracusa-Gela. Collegamento viario con Pachino-Portopalo, pubblicistica e segnaletica stradale. Proposta modifica.
L’autostrada Siracusa Gela ha avuto e continua ad avere un iter tormentato per la sua realizzazione. I problemi legati alla costruzione dei vari lotti, in periodi di crisi economica come quelli che ormai da tempo viviamo, ci hanno negato la possibilità di godere di una importantissima infrastruttura viaria. Non sto a dire quanto sia importante l’autostrada per le caratteristiche economiche e turistiche del nostro territorio. Tuttavia vorrei porre alla Vostra attenzione almeno due questioni legate all’autostrada che, ritengo, saranno dalle SS.VV. prese nella dovuta considerazione.
La prima questione riguarda la ormai tanto discussa problematica del collegamento tra l’autostrada e la strada provinciale Pachino-Noto.
Non vi è dubbio che la migliore soluzione non può che essere uno svincolo dedicato all’innesto per la provinciale che collegherebbe correttamente Pachino e Portopalo con l’autostrada a beneficio, soprattutto, del traffico commerciale, basato esclusivamente sui TIR, e del traffico turistico. Tuttavia gli errori progettuali del passato non sembra sia tanto semplice risolverli, per tutti i motivi altre volte già esaminati e, pertanto, possiamo benissimo cancellare questa ipotesi.
La seconda, quella che prevede la costruzione di una bretella che va dalla curva del Tellaro, fino allo svincolo, pur sembrando la più efficace, sconta un difetto di non poco conto e soluzione, ovvero la mancanza di finanziamenti. La bretella costerebbe circa 30 milioni di euro i quali, come risaputo, sono stati assorbiti nella finanziaria nazionale, dal costo della manovra ICI.
E’ vero che si discute di fondi che dovrebbero coprire tali vuoti, ma è anche vero che le vicissitudini economiche del nostro paese, e dell’intero sistema economico mondiale, non danno molte speranze a che ciò si possa facilmente realizzare. Non dimentichiamo che ancora Tremonti non ci ha fatto conoscere l’entità dell’impegno nazionale a favore della crisi bancaria. Dico ciò in funzione del fatto che ritengo improbabile, nell’immediato futuro, uno stanziamento importante come quello richiesto per la costruzione della bretella. Non mi pronuncio sulla fattibilità della stessa, non ne sono in grado, ma registro da parte di tecnici diverse perplessità sulle questioni tecniche relative alla costruzione di un viadotto così lungo e che attraverserebbe riserva o preriserva di Vendicari. Arriviamo, allora, alla terza soluzione. Quella, già posta all’attenzione dell’opinione pubblica, che prevede, con molti meno soldi, l’adeguamento della viabilità provinciale, da Pachino a Noto, la costruzione di diverse rotonde, la creazione di un innesto tra la provinciale Pachino-Noto e lo svincolo, all’altezza del famoso venditore di limoni, ovvero circa due – tre chilometri più avanti rispetto al sottopasso autostradale, dopo la “ cianata di Maria ”.
Le mie informazioni si basano sulla constatazione che all’Ufficio Tecnico Provinciale di Siracusa già esiste un progetto di questo genere, cantierabile e da realizzare in breve tempo. Magari si può ancora intervenire per migliorarlo, modificare qualcosa nel tracciato, ma sicuramente sarebbe più veloce da realizzare e molto meno costoso. Chiedo, allora, al Presidente della Provincia di verificare tale possibilità per eliminare le difficoltà che la nostra economia, agricola e turistica, attualmente vivono, unitamente al disagio di ognuno di noi nel momento in cui abbiamo la necessità di doverci recare in altre località. Ai componenti del C.A.S., sia al Presidente, dott.ssa Valenti, sia al dott. Cammisuli, nella sua doppia veste di componente del consiglio di amministrazione e di Sindaco di Portopalo, di attenzionare tali procedure amministrative e agevolare, come credo sia dovuto, il miglioramento del collegamento dell’autostrada con la viabilità provinciale, alla luce di questa terza ipotesi.
Ritengo possa essere utile, se le SS.VV. volessero concordare, organizzare un momento di confronto, sereno e costruttivo, con la cittadinanza, al fine di chiarire eventuali equivoci sull’argomento e renderci partecipi dell’attuale stato dell’arte. Relativamente alla seconda motivazione che mi ha spinto a indirizzarVi questa lettera aperta, vorrei sottolineare, alla luce dell’impossibilità di realizzare uno svincolo dedicato a Pachino e Portopalo, come, nel percorso autostradale, le nostra città e il nostro territorio, purtroppo, per tale motivo, diventino invisibili. Chi dovesse recarsi, infatti, da Siracusa a Gela, incontrerà Cassibile, Avola, Noto, Rosolini, Ispica e così via, ma non incontrerà mai Pachino o Portopalo. Il turista non organizzato, quello magari a noi più simpatico, che volesse trascorrere un fine settimana nel triangolo sud della Sicilia, potrebbe non sapere che uscendo dallo svincolo di Noto potrebbe raggiungere, in pochi minuti, Pachino, Marzamemi, Portopalo. Credo che al danno di non avere avuto riconosciuto uno svincolo autostradale, non debba aggiungersi l’altrettanto dannosa beffa dell’oblio geografico.
Allora Vi chiedo, credendo di interpretare i sentimenti di molti miei concittadini, di volere modificare innanzitutto la segnaletica blu, quella che, prima di ogni svincolo, indica le località limitrofe lo svincolo. Elencando i nostri centri urbani, le nostre frazioni, le nostre attrattive paesaggistiche e naturalistiche (Marzamemi, Pachino, Portopalo di Capo Passero, l’isola delle correnti, le tonnare, le spiagge e le coste nostrane) forniremmo un servizio al turista che potrebbe essere invogliato a visitare i nostri lidi, e alle nostre piccole imprese commerciali, alberghiere, turistiche. Ma la richiesta più forte che intendo riVolgervi è quello di modificare il nome dello svincolo, facendolo diventare non più lo svincolo “Noto” bensì lo svincolo “Noto-Pachino-Portopalo” come in tante altre località italiane già accade.
Questa banale, ma significativa, modifica ci consentirebbe di ridiventare visibili agli occhi del viaggiatore, e di tutto il resto d’Italia che, anche leggendo un atlante stradale si accorgerebbe della nostra presenza. In questo caso, il problema d’immagine diventa un problema di sostanza. E la promozione di un territorio passa anche da operazioni di questo genere. Nel chiudere questa lettera aperta, Vi ringrazio per averla pazientemente voluta leggere e rimango in attesa di un Vostro cortese riscontro.
Salvatore Borgh
cittadino pachinese