PACHINO - Le inchieste giudiziarie che hanno investito il Comune hanno suscitato le riflessioni del senatore Pietro Ferrara, che ha colto l'occasione per dare una visione anche di carattere storico delle vicende. «Le inchieste, - ha affermato Ferrara - vanno valutate sotto tre aspetti: la prima comporta una valutazione di merito che non è possibile fare in quanto a valutare gli eventuali reati dovranno essere i giudici; la seconda è legata all'atteggiamento di generale sfiducia nei confronti degli amministratori locali. Il terzo aspetto attiene invece alla questione di legittimità degli atti. Quando gli atti amministrativi venivano sottoposti al vaglio della commissione regionale di controllo (Coreco), qualsiasi forma di irregolarità veniva bloccata in maniera preventiva. Adesso questo controllo non c'è, e gli amministratori fanno quello che vogliono».
Ma Ferrara tocca anche l'altro aspetto della latitanza dei partiti che un tempo costituivano un ulteriore controllo degli atti. «I partiti politici avevano i loro direttivi e pretendevano che gli atti venissero loro illustrati per essere condivisi o criticati sul piano strettamente politico. Oggi è tutto cambiato, e basta che un assessore o un consigliere alzi la cresta e il sindaco, sotto ricatto politico, cercherà di accontentarlo anche a costo di commettere illegittimità». Su questo fronte, secondo Ferrara, l'elezione diretta del sindaco fa segnare un resoconto negativo. «Nelle amministrazioni locali - ha puntualizzato - si è rivelata una scelta populistica e il grillismo produrrà un ulteriore passo verso l'anarchia».
Sa. Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 21-03-2013 - Categoria:
Politica