Azione Giovani sollecita l'abbattimento delle barriere

Azione Giovani sollecita l'abbattimento delle barriere PACHINO - L'abbattimento delle barriere architettoniche ed alcuni segnali stradali non a norma hanno dato lo spunto al circolo pachinese di Azione Giovani per una lettera aperta alla cittadinanza ed al sindaco. "Premesso che nelle ultime settimane si stanno realizzando numerose opere di edilizia urbana nella nostra città, e che sono stati modificati numerosi marciapiedi consentendo e rendendo possibile un allargamento sensibile della carreggiata stradale di alcune importanti vie cittadine quali la via Pascoli e la via Indipendenza, -hanno scritto nella lettera i ragazzi del movimento giovanile culturale che fa riferimento ad An- si fa notare come un discreto numero di queste opere non sia provvisto di accesso per i portatori di handicap. Purtroppo, - hanno continuato i ragazzi di Azione giovani, l'attenzione che la collettività rivolge alle fasce più deboli della popolazione risulta alquanto scarsa, nonostante il grado di civiltà raggiunto da una città si misuri proprio dall'attenzione che la società ed in primis i suoi amministratori riescono a rivolgere alle categorie svantaggiate. Pertanto si chiede, nella realizzazione di opere future di edilizia urbana, una maggiore attenzione a chi giornalmente è costretto a convivere con gravosi limiti".

Il problema delle barriere architettoniche non è nuovo nella città di Pachino. In più occasioni l'amministrazione si è dimostrata sensibile alle richieste dei portatori di handicap. È il caso ad esempio della passerella realizzata in contrada Spinazza per agevolare l'accesso al mare di alcuni paraplegici. Purtroppo rimangono dei limiti oggettivi, tipico esempio è rappresentato dalla stessa casa municipale posta su più piani con l'ascensore che non è mai stato messo in funzione. Al momento chi si trovasse temporaneamente o permanentemente su una sedia a rotelle avrebbe l'accesso solo agli uffici anagrafici. Lo stesso ufficio del sindaco e la segreteria sono posti al terzo piano ed anche se l'ascensore fosse reso funzionante si potrebbe raggiungere solo il secondo piano precludendo di fatto un possibile colloquio con il primo cittadino durante le ore di ricevimento al pubblico.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 24-11-2004 - Categoria: Cronaca

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La demolizione dell'antico Palazzo Comunale.

I giovani si pongono giustamente il problema delle barriere architettoniche. In particolare quelle del nuovo palazzo comunale di via xxv Luglio. Ecco i retroscena della demolizione.


L'avanzare delle ruspe era imminente e la ditta a cui era stato affidato l'appalto, aveva incominciato a smantellare gli arredi interni. Un manipolo di giovani universitari, rivoluzionari e di sinistra: assistendo alla scena rimasero sbigottiti di fronte a quello che stava accadendo. Si stava distruggendo uno dei primi palazzi della vecchia Pachino. Personalmente, ero il più intraprendente e quello che aveva gli argomenti giusti per affrontare qualsiasi discussione, su questi temi che sono stati la mia disgrazia perenne di difensore della storia e dei palazzi storici di Pachino. Con me c'era, allora, Pierino Scala( vive a Parigi) che ho sempre ammirato per la sua altissima preparazione e cultura. E vista l'età che ci divideva: l'ho sempre considerato un mio maestro di indirizzo e di cultura e preparazione politica.Andammo insieme, se non ricordo male, a parlare con l'allora Sindaco che era Franco Bartolo. Io con il libro di monsignor Sultano, che descriveva la collocazione ed in parte la storia di quel palazzo, che era appartenuto, manco a dirlo, agli Strarraba: fondatori e propritari dell'antico feudo di Xibini. Franco, il Sindaco rispose con molta arroganza: "in quel palazzo ci hanno allevato i maiali". Per me non ha nessun valore e deve essere demolito. Non contenti, delle sue discutibili argomentazioni, ci recammo nell'ufficio del Ingegnere capo Garaffa, che aveva firmato una perizia tecnica di inagibilità: cosa che formalmente dava lo strumento tecnico necessario per andare avanti in quella demolizione. La falsa verità stà in quella perizia, da noi fortemente contestata: il palazzo era solidissimo e nessun problema era visibile.Anzi erano sta demolita una ala quella sul giardino che di fatto aveva parzialmente creato dei problemi strutturali su un lato. Il palazzo, credetemi e lo possono testimonare in tanti, non aveva quella urgenza di essere demolito: poteva essere restaurato alla grande. Qualche anno dopo l'ingegnere ebbe la sua ricompensa sul depuratore comunale. Infatti, la sua progettazione, venne affidato ad un tecnico di Modica che condivideva l'attività privata professionale che Garaffa svolgeva a Modica. Dopo qualche anno, Garaffa ottenne, inopinatamente e senza nessun motivo reale, tanto che da allora il Comune di Pachino si è trovato senza l'Ingegnere Capo: il nulla osta per il trasferito al Comune di Modica. Sapete che ruolo svolge il nostro ingegnere a Modica. E' facile andare a verificare,basta cliccare nel sito ufficiale del Comune di Modica: Garaffa è il dirigente dell'ufficio comunale di fognature e depurazione! Hai capito?

Depurati saluti. Spiros