PACHINO - Da Porto Fossa ad Acqua re Palummi passando per Cavittone, Volpiglia e Morghella. È questo il tratto di mare dichiarato off limit dalle autorità competenti e sulle cui coste è stato apposto il divieto di balneazione. L'invidiabile costa lungo la provinciale Marzamemi-Portopalo è dunque inquinata. Un divieto esteso anche a località da sempre annoverate tra le spiagge più belle e pulite del pachinese e cioè Morghella. Tutta la costa, apparentemente costituita da acqua chiarissima e limpidissima si presenta a rischio. La decisione sarebbe stata presa dopo l'esito delle analisi dei campioni di acqua prelevati nei giorni scorsi dai militari del Noe accorsi dopo le notizie relative al depuratore comunale che da qualche tempo rimane chiuso per manutenzione. In pratica, attualmente, gli scarichi fognari della città di Pachino e della frazione di Marzamemi non vengono depurati ma direttamente scaricati in mare. La manutenzione straordinaria a cadenza biennale a cui è sottoposto l'impianto di depurazione si è rivelata più lunga del previsto e per tutto il periodo estivo, considerato critico per il notevolissimo incremento della popolazione, l'impianto è rimasto fermo. Normalmente in caso di stop per manutenzione, le acque non dovrebbero essere riversate in mare ma si dovrebbero accumulare in un'apposita vasca chiamata di accumulo che consente di effettuare dei trattamenti nei periodi di stasi.
Tale vasca però non sarebbe presente nell'impianto pachinese per cui non rimane altra soluzione che il versamento in mare. I lavori che attualmente riguardano il depuratore sono quelli relativi alla sostituzione dei filtri nelle vasche di ossigenazione. Un'operazione che si è rivelata più complessa del previsto, in primo luogo poichè l'impianto necessariamente doveva essere adeguato ad alcune normative in materia, e soprattutto perché i filtri in questione, che vanno sostituiti ogni due anni, hanno un costo notevole, difficile da sopportare per le casse comunali. Secondo il segretario generale del comune di Pachino tale spesa, per essere meglio sopportata, dovrebbe essere spalmata sugli anni di durata dei marchingegni alla stessa maniera di un investimento. È inoltre stato chiesto alle ditte che forniscono i materiali una dilazione nei pagamenti. Il rischio è però che le somme occorrenti vadano a costituire debiti fuori bilancio. Secondo taluno comunque l'impianto di depurazione rimane inadeguato per le esigenze della città di Pachino. La struttura infatti sarebbe idonea per una città di 25 mila abitanti, mentre durante i mesi estivi la popolazione arriva a quadruplicarsi rendendo inutile l'impianto.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 19-08-2005 - Categoria:
Cronaca