MARZAMEMI - I commercianti di Marzamemi chiedono l'immediata convocazione di un tavolo di concertazione riguardante la raccolta differenziata. A questo proposito è stata protocollata una lettera, firmata dagli esercenti commerciali di Marzamemi, indirizzata al sindaco, agli assessori competenti, prefetto e sovrintendenza. «Chiediamo di valutare - scrive Barbara Fronterrè, presidente del Cenaco di Marzamemi, tra le promotrici di questa iniziativa - le nostre controproposte per giungere ad un efficace avvio della differenziata, prevedendo un necessario periodo di formazione e sperimentazione che eviti l'altissima stagione e senza deturpare la bellezza di Marzamemi con file di bidoni di plastica ovunque». Per dimostrare lo spirito di collaborazione e di mediazione, la Fronterrè aggiunge di non volere rispondere alle parole dell'assessore Tossani. «Ricordiamo - prosegue Barbara Fronterrè - che, se gli amministratori hanno chiuso un occhio su Marzamemi, i cittadini e gli imprenditori li hanno dovuti chiudere tutt'e due sugli amministratori, di fronte ad una gestione fallimentare del nostro settore. Al momento, ad assicurare sviluppo e lavoro a Marzamemi è solo l'impresa privata, nonostante il gravame di costi altissimi, di un momento economico difficile, e di amministrazioni incapaci di lavorare seriamente per un progetto di sviluppo turistico vero». Nella lettera-esposto viene messo subito in evidenza il problema.
«Riteniamo - si legge nel documento - che le modalità e la tempistica prescelte, cioè il conferimento dei rifiuti in cinque bidoni da allocare all'esterno di ogni attività per la raccolta porta a porta, da attuarsi per la prima volta nel pieno della stagione turistica, senza un indispensabile periodo di sperimentazione ed educazione degli utenti alle nuove modalità, rischino non solo di compromettere il buon esito della differenziata ma soprattutto di provocare situazioni d'emergenza rifiuti, proprio nel momento di maggiore afflusso di visitatori e del conseguente maggiore incremento nella produzione di rifiuti da parte delle attività commerciali. Molte attività - prosegue la lettera - si trovano nel centro storico, nella zona vincolata dal punto di vista paesaggistico e monumentale. Non comprendiamo come sia possibile un atteggiamento schizofrenico da parte delle istituzioni che da una parte ci chiedono, più che giustamente, di adeguarci alle normative vigenti per rispettare il decoro e la bellezza dei luoghi, e dall'altra ci impongono di allocare sulle facciate, per lo più vincolate, cinque bidoni di considerevoli dimensioni, trasformando di fatto Marzamemi in una sequenza di pattumiere. Molti esercizi non hanno all'interno la possibilità di stoccare i rifiuti con l'allocazione di cinque bidoni e che le attività di somministrazione non possono stoccare i rifiuti all'interno per giorni, come previsto dall'ordinanza». I commercianti chiedono la garanzia del doppio passaggio quotidiano per la raccolta dell'umido.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 21-07-2012 - Categoria:
Politica