PACHINO - Sebastiano Barone rimane sindaco di Pachino. Lo ha deciso il consiglio comunale nella seduta dello scorso 4 aprile in prosieguo di quella del giorno precedente quando, intorno alla mezzanotte, dopo un ampio ed acceso dibattito, era mancato in aula il numero legale. La votazione pertanto era stata rinviata di un giorno. In verità il consiglio ha approvato il punto relativo alla mozione del sindaco con 9 voti favorevoli e nessun contrario, ma la mozione è stata respinta dato che necessita di una maggioranza qualificata di 13 consiglieri. La compagine di governo non ha preso parte alla votazione che è avvenuta attorno alle 21 dello scorso 4 maggio. Intanto è stata fissata la data in cui sarà discussa un'altra mozione di sfiducia, quella nei confronti del presidente del consiglio Ninni Nicastro, che sarà dibattuta in aula giovedì 12. Ma l'assetto politico che discuterà questa sfiducia sarà diverso. Ieri pomeriggio infatti il consigliere comunale dell'Udc Paolo Dipietro ha rassegnato le proprie dimissioni. A subentrargli sarà Salvatore Spataro, primo dei non eletti, della lista del Ccd e notoriamente vicino al coordinatore del partito Nuccio Cicciarella.

Da indiscrezioni inoltre Spataro dovrebbe sedere tra i banchi dell'opposizione mutando così radicalmente l'assetto politico già precario e potrebbe mettere in salvo la carica di Nicastro. La mozione contro il presidente del consiglio è stata oggetto di dibattito durante la scorsa seduta. Nicastro ha infatti affermato che l'aver firmato la mozione contro Barone rientrerebbe nelle prerogative dei consiglieri comunali che non vengono meno con la nomina a presidente del consiglio e dunque non elimina l'imparzialità della carica da lui ricoperta. Pertanto, in forza di quei poteri, ed intendendo esercitare la suprema forma di controllo (quale è appunto la sfiducia) nei confronti del sindaco, Nicastro ha siglato la richiesta di defenestrazione di Barone.

Salvatore Marziano