Bio: controllo e certificazione: Quello che compriamo come biologico è davvero tale?

Una recente inchiesta di Altroconsumo pone l'interrogativo sulla qualità dei controlli che vengono effettuati sui prodotti provenienti da agricoltura biologica. Nel nostro paese il sistema di certificazione del settore è affidato a 15 organismi privati, che sono stati oggetto della indagine realizzata dal mensile consumeristico. Ne emerge che il punto debole si annida proprio nella fase delle verifiche. Altroconsumo rivela che l'attività di controllo si basa sostanzialmente su un'ampia documentazione cartacea non sempre supportata da un'adeguata verifica nei campi. La normativa europea prevede almeno un controllo all'anno con o senza preavviso mentre i prelievi per analisi di laboratorio sono richiesti solo nei casi di probabili violazioni. Nell'anno 2002 sono state 8.000 le campionature, a fronte di 60.000 aziende monitorate. A questo si aggiunge la sovrapposizione tra il mestiere di consulente aziendale e di ispettore.

Questi ultimi sono spesso liberi professionisti che fanno la spola tra gli organismi di controllo e le aziende agricole. Altroconsumo chiede quindi che la riforma agricola 2004 migliori la vigilanza di province e regioni sugli organismi di ispezione, predisponga sopralluoghi più frequenti nelle aziende, senza preavviso e con l'obbligo di effettuare prelievi, renda accessibili ai consumatori i risultati dei controlli e fornisca una formazione più specifica agli ispettori. La chiave di volta diventa quindi la trasparenza e la corretta informazione dei consumatori, che saranno a loro volta il i controllori più attenti.

Antonio Basile
Fonte: Fruitecom.it il 17-09-2003 - Categoria: Economia

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