PACHINO - Ampliare la coalizione di maggioranza a tutto il centrosinistra. È questa la via maestra indicata dal vicesindaco Michelangelo Blandizzi al fine di connotare in maniera più marcata la compagine di governo e dare un'identità politica che ad oggi sembra essere mancata all'amministrazione Campisi. “Oggi più di prima, -ha spiegato Blandizzi- è necessario dare un'impronta politica alla compagine amministrativa che non può rimanere incolore. Assistiamo costantemente ad una impossibilità di fare pressione nelle alte sfere regionali e nazionali per il fatto di essere piuttosto ibridi e non avere una connotazione politica precisa e, conseguentemente, di non avere referenti politici chiari. È dunque necessario, -ha continuato il vicesindaco Blandizzi- dare vita ad una seconda fase politica, per altro già concordata durante la campagna elettorale, ed aprire a tutto il centrosinistra favorendo la ricucitura con le altre forze politiche che compongono l'Unione. Del resto tutto ciò è quanto abbiamo promesso al nostro elettorato dal palco dei comizi: correre divisi nella fase elettorale per poi riunire in un secondo momento le nostre forze. La gente ci ha premiati anche per questo”.
La Margherita dunque tende la mano a quei partiti del centrosinistra rimasti fuori dall'amministrazione dopo la scissione elettorale che si consumò con la candidatura a sindaco del diessino Corrado Ruscica. I democratici di sinistra però, forti della rappresentanza consiliare conquistata, riuscirono ad entrare in maggioranza, aggiudicandosi la vicepresidenza del consiglio. A rimanere fuori invece sono stati Rifondazione, Comunisti italiani ed Italia dei Valori, ad oggi alla finestra. Il salvagente gettato dalla Margherita è stato subito colto dal segretario di Rifondazione Totò Caccamo che però ha posto le sue condizioni. “Siamo disponibili ad un possibile ingresso in maggioranza dando all'amministrazione una connotazione politica, -ha dichiarato Caccamo- ma a condizione che ciascuno dei partiti esclusi si veda riconosciuta la giusta visibilità in giunta”. Per giusta visibilità si intende un assessorato ciascuno, un bel rimescolamento in tempi dove i venti di crisi non mancano di certo. Comunque mentre negli ambienti politici si parla già di un possibile rimpasto, negli ambienti amministrativi i segnali che si colgono vanno però in senso opposto. Il sindaco infatti si sarebbe mostrato contrariato persino all'istituzione dell'ufficio politico deciso dalle forze di maggioranza, chiedendo che le riunioni di questo organismo fossero fatte fuori dalla casa municipale. Tensioni inoltre si registrano tra il primo cittadino ed il suo vice Blandizzi. Tra i due ci sarebbe un vero e proprio braccio di ferro dal cui esito probabilmente dipenderanno gli assetti futuri dell'amministrazione Campisi.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 04-10-2006 - Categoria:
Politica