PORTOPALO - La bocciatura dell'emendamento «salva-parenti« da parte dell'Assemblea regionale siciliana conferma la rivoluzione in arrivo per le amministrazioni comunali e provinciali a partire da gennaio 2012. Le dimissioni a catena scatteranno per parenti e affini fino al secondo grado tra consiglio e giunta. Non ci saranno, quindi, presenze contemporanee di figli, padri, madri, sorelle, fratelli, cognati, suoceri e generi nella stessa giunta o in consiglio. L'emendamento era stato inserito in sordina e a farlo deflagrare, attraverso il voto a scrutinio segreto, è stato il deputato regionale aretuseo Bruno Marziano che dichiara: «Sono soddisfatto per la bocciatura della norma salva-parenti: in questo modo si alleggerisce la pressione che spesso alcuni eletti esercitano su sindaci e presidenti di Provincia. Ancora una volta la Sicilia dimostra di saper ascoltare la spinta che viene dall'opinione pubblica e la richiesta di cancellazione di norme che permettono situazioni al limite dello scandalo o di evidente conflitto di interessi». Nell'articolo 4, comma 6, della nuova legge, è previsto che «non possono far parte della giunta il coniuge, gli ascendenti e i discendenti, i parenti e gli affini sino al secondo grado, del sindaco, di altro componente della giunta e dei consiglieri comunali». Riferendoci alla realtà di Portopalo, con l'attuale assetto di giunta le incompatibilità riguardano i consiglieri comunali Antonio Di Maria e Gaetano Montoneri, entrambi cognati del sindaco e del vicesindaco in carica. Incompatibile risulta essere anche il presidente del consiglio comunale Davide Caruso, data la presenza del padre in giunta.
Quali le soluzioni? Il rebus, in due casi su tre, sembra di facile soluzione, con le dimissioni di Di Maria (dimettendosi il sindaco si tornerebbe a votare) e dell'assessore Caruso, ormai alla fine del suo mandato, considerato l'ormai imminente rimpasto. Da decidere, invece, in merito alla posizione di Montoneri e del vicesindaco Lupo. Uno dei due dovrà dimettersi. La bocciatura della «salva-parenti» chiude le porte dell'amministrazione comunale a Simone Greco (considerato fino a pochi giorni fa uno dei tre nuovi ingresso post rimpasto) e li apre a Loredana Baldo, madre di Greco, che non dovrà più dimettersi da consigliere comunale essendo previsto il mantenimento del doppio ruolo consigliere-assessore. Nessuno problema, invece, per gli altri papabili nuovi assessori, Corrado Scala e Gaetano Gennuso, al riparo da casi di incompatibilità parentale o di affinità. Per loro due, l'ingresso in giunta è solo questioni di attribuzione di deleghe. Non è prevista, infine, la figura del consigliere supplente. Pertanto, in consiglio comunale si verrebbero a liberare al massimo due posti (eventualità di dimissioni da parte di Di Maria e Montoneri), mentre Scala e Baldo manterrebbero il seggio nell'assemblea consiliare. Dopo il lungo weed end di fine-inizio anno verranno sciolti i rebus. Il rimpasto prossimo venturo, nella giunta comunale portopalese, riguarderà anche Corrado Luciano e Giorgio Chiaramida, ormai alla fine del loro mandato assessoriale.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 30-12-2011 - Categoria:
Politica