PACHINO - La Cisl provinciale trascina il Comune di Pachino in Tribunale, accusando il sindaco Paolo Bonaiuto di comportamento antisindacale. Il sindacato diretto da Paola Di Gregorio, che riunisce la maggior parte dei dipendenti della casa municipale, ha dato mandato a uno dei suoi legali, citando in giudizio davanti al Tribunale di Siracusa, sezione Lavoro, il primo cittadino. L'udienza si terrà il prossimo 28 febbraio, e nel corso della stessa dovranno essere valutati anche gli estremi per un eventuale annullamento di tutti gli atti che hanno portato alla distribuzione del salario accessorio relativo agli anni 2009, 2010 e 2011 oggetto di forti contestazioni da parte dei dipendenti della casa municipale nelle scorse settimane, oltre che di tutti gli atti che comportano anche i trasferimenti di dipendenti. Il personale, insomma, si sente mobbizzato dalle decisioni della politica pachinese, e contesta le modalità con cui il salario accessorio è stato ripartito. Dopo le contestazioni dei giorni scorsi con le quali si rivendicano gli incentivi, la casa municipale ha messo a disposizione i documenti con i quali si dimostra che gli emolumenti aggiuntivi dei dipendenti non sono affatto scomparsi, ma sono stati completamente ripartiti. Tuttavia le assegnazioni variano da 14 mila euro annui per taluni, a pochi centesimi di euro per altri. Anche questa ripartizione è oggetto di contestazione da parte della Cisl che, nel caso in cui venisse accertato il comportamento antisindacale, chiederà l'annullamento degli atti relativi alla ripartizione e assegnazione.
Sulla questione, un esposto sarebbe stato indirizzato all'attenzione della Procura contabile della Corte dei conti. Inoltre, ben 120 dipendenti hanno dato incarico a un legale per procedere a un esposto alla Procura della Repubblica, denunciando disparità di trattamento e favoritismi vari oltre a penalizzazioni nei confronti di altri impiegati. L'idillio tra i dipendenti e il sindaco Paolo Bonaiuto si è interrotto in maniera definitiva. E dire che lo stesso sindaco, all'inizio della sua amministrazione, s'era impegnato con i dipendenti in una sorta di codice etico di reciproco rispetto. Intanto, sono stati pagati ieri gli stipendi del personale relativi al mese di gennaio. Seppure con qualche settimana di ritardo, dunque, il Comune ha saldato il suo debito arretrato. Rimane tuttavia confermato lo sciopero proclamato per il prossimo 23 febbraio. I dipendenti, infatti, non ritengono venuti meno i motivi a base della protesta, ribadendo che la giornata di astensione dal lavoro è solo di carattere simbolico e va riferita non solo ai continui ritardi nella corresponsione dei salari, ma anche a tutto l'atteggiamento che viene tenuto nei confronti dei dipendenti, con continui e immotivati spostamenti del personale e attività volte a turbare la serenità di chi lavora anche da diversi decenni all'interno della casa municipale.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 16-02-2012 - Categoria:
Cronaca